L'imposta di soggiorno, che Siniscola e Posada si apprestano a varare domani nei rispettivi consigli comunali, divide gli addetti ai lavori tra favorevoli e contrari.

I malumori, tra i titolari di bed and breakfast di Posada, circolano soprattutto sui social.

Un no ufficiale e netto arriva da Federalberghi e Faita (operatori dei camping) legata a Confcommercio di Nuoro e Ogliastra. "Occorre riflettere prima di prendere questa decisione, ma - commentano le associazioni - i due Comuni hanno di fatto già deciso".

BOCCIATURA - "È bastato un piccolo spiraglio dato dalla manovrina del Governo, neanche un mese fa, e subito i Comuni si sono precipitati a istituire l'imposta che grava sul turista e crea pastoie burocratiche alle strutture ricettive ufficiali. In sostanza viene tassato il turismo ufficiale, che transita per le strutture trasparenti, mentre quello invisibile, che attraversa le seconde case e tutta l'accoglienza in nero, non viene toccato". Così Federalberghi e Faita Confcommercio parlano di operazione che frutterà poche migliaia di euro a fronte di conseguenze negative per la promozione del territorio, di "mancanza di rispetto verso il turista e le imprese".

I CONTROLLI - "Ci stupisce questa presa di posizione - replica il sindaco di Posada, Roberto Tola - si parla di accanimento verso chi opera alla luce del sole, mentre non viene considerato che l'imposta è uno strumento efficace per il sommerso. Il regolamento prevede infatti dei controlli mirati a scovare chi affitta in nero".

Tola giustifica la scelta di applicare la tassa di soggiorno per il fatto che le finanze del Comune sono esigue: "Quei soldi saranno stanziati per migliorare l'offerta turistica".

COMUNI AL VERDE - Dello stesso parere il sindaco di Siniscola, Gian Luigi Farris. "Sappiamo che è una scelta impopolare - spiega - ma le difficoltà economiche che attraversa anche il nostro Comune ci impongono nostro malgrado di andare in questa direzione. Le possibilità sono due: o finanziamo i servizi col nostro bilancio togliendo risorse ad altre iniziative, oppure si chiede ai visitatori di contribuire per sostenere le spese necessarie a creare i servizi a loro sostegno. Anche Budoni ha optato per quest'ultima soluzione e i numeri delle presenze non si sono abbassati".
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