Consigliamo vivamente ai turisti che desiderano raggiungere una o più località con i mezzi pubblici di viaggiare leggeri. Per dire, se dall'aeroporto di Cagliari si vuole andare ad Arbatax l'unica possibilità è partire alle 9.09: si prende prima un treno, poi un pullman, poi un altro, e si arriva a destinazione alle 13.32, dopo quasi 4 ore e mezza. Al netto di imprevisti. Se invece il mare ogliastrino è la meta di chi atterra ad Alghero, si parte alle 5.11 del mattino e si giunge alle 11.44, dopo 6 ore e 33 minuti di un percorso in cui bisogna cambiare mezzo cinque volte. Ancora, altro esempio altra corsa, da citare le comodità per chi, dallo scalo di Olbia va a Cala Gonone per le vacanze: la prima delle tre corriere necessarie si muove quando ancora fa fresco, alle 4.49, e arriva alla rotonda all'inizio del paese alle 9.26. Dunque, previste ufficialmente quattro ore e mezza abbondanti per fare poco più di cento chilometri.

IL SITO - Benvenuti in Sardegna, terra del turismo sostenibile (il messaggio è: evitiamo di noleggiare auto e intasare le strade già troppo affollate). Peccato che la continuità interna sia una sfida al tempo e alla pazienza. Lo certifica "Travel Planner", motore di ricerca della Regione che, "selezionando l'origine e la destinazione", indica "le migliori soluzioni per gli spostamenti integrati, con gli orari e i servizi". In teoria un sistema utilissimo, in pratica, per scovarlo nel sito istituzionale bisogna sapere che esiste. E una volta individuato, le simulazioni - noi ne abbiamo fatto una serie per l'8 agosto, dai tre aeroporti verso alcune delle zone più frequentate in estate - danno un quadro della mobilità dentro l'Isola decisamente poco attrattivo.

GLI HOTEL - "In tutto il mondo la maggior parte dei turisti utilizza i mezzi pubblici, da noi è impossibile", sottolinea Paolo Manca, presidente di Federalberghi. "In Sardegna quel poco che c'è è comunicato malissimo, e il sistema dei collegamenti è inadeguato. Dovremmo concentrarci sulle connessioni da porti e aeroporti lungo le direttrici principali, costruire un'intermodalità che funzioni, anche facendo rete con i privati. La mobilità interna che non esiste è un vincolo anche per quella esterna e un freno enorme per la destagionalizzazione". Prosegue Manca: "Abbiamo provato a far inserire il tema nella legge sul turismo, ma ci è stato detto che è un tema che spetta ai Trasporti, è paradossale ma è così. Ora ci auguriamo che la Dmo, la Destination Management Organization che dovrà organizzare il 'prodotto', tenga conto anche di questo".

L'ARST - Sostiene Franco Marras, amministratore unico dell'Arst, che "non si può avere un pullman a ogni ora che va in ognuno dei 377 comuni sardi, noi garantiamo le connessioni per chi deve andare a scuola, al lavoro e negli ospedali". Detto questo, "è vero che la Regione non ha mai predisposto un piano per la mobilità turistica, anche i collegamenti con gli scali non sono pensati in una visione turistica, l'offerta è debole, e credo che se si decidesse di istituire linee per i vacanzieri, si alleggerirebbe moltissimo il traffico. Perché non c'è una rotta Cagliari-Barumini in orario turistico?".

IL SINDACATO - Secondo Arnaldo Boeddu, segretario generale Filt Cgil, "oggi il trasporto pubblico locale su gomma e su ferro, di fatto, va incontro solo ed esclusivamente, e neppure in maniera esaustiva, alle esigenze degli studenti e dei lavoratori (soprattutto quelli che lavorano nei grossi poli industriali). Se un sardo o un turista decide di visitare località interne dell'isola e centri costieri, potrebbe trovarsi nella condizione di stare in viaggio moltissime ore. Se una ventina di anni fa ci si prendeva 30 giorni consecutivi di ferie, con le low cost e il fatto che i periodi di vacanza sono diventati più frequenti e più brevi, il vuoto del trasporto pubblico locale, a condizioni di avere le possibilità economiche, è stato colmato dalle agenzie di noleggio delle auto. Ciò comporta un grossissimo problema sia dal punto di vista ambientale e della sicurezza sulle strade". Avverte il sindacalista: "Il primo passo, sarebbe quello di sottoscrivere un contratto di servizio a lunga scadenza con tutte le aziende pubbliche urbane ed extraurbane, sulla falsariga di quello appena sottoscritto con Trenitalia, in maniera da poter togliere a tali aziende ogni alibi, e dare loro la possibilità di avere il tempo necessario per programmare, modificare e migliorare il sistema di trasporto all'interno dell'Isola".

LA REGIONE - Anche il neo assessore ai Trasporti, Carlo Careddu, lo ammette: "È evidente che ci sono molte lacune nella mobilità interna, è un obbligo di legge colmarle e anche un obiettivo che si è dato la Giunta Pigliaru. Io non farei una distinzione tra sardi e turisti, dobbiamo creare un sistema che funzioni per tutti e farlo di concerto con gli enti locali. Il tavolo si aprirà a settembre, mi aspetto proposte e contributi. Entro il 2019 dobbiamo fare una riforma complessiva, ripensare tutta la logica dei trasporti e magari, costi permettendo, introdurre la 'variabile estiva'".

Cristina Cossu

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