Era un attentato contro Forestas. È la tesi dell'inchiesta aperta dalla Forestale che ipotizza il reato di incendio doloso per il maxi rogo che, lo scorso 13 luglio, ha distrutto decine di ettari di boschi e macchia mediterranea alla periferia di Arzana.

Erano state evacuate alcune abitazioni e sedici pazienti ospiti di una struttura sanitaria protetta. A dare credito alla matrice criminale il ritrovamento di bottiglie molotov nella vedetta di avvistamento di Montes de sa furca, all'interno del cantiere Forestas. Il sospetto è che qualcuno, la notte precedente all'incendio, le abbia custodite prima di innescarle.

CLASS ACTION - Da Arzana Marco Melis chiama a raccolta i colleghi sindaci, in particolare quelli ogliastrini, per rivendicare protezione per il territorio e sollecitare il potenziamento del sistema antincendio.

"È un piano vecchio che fa acqua da tutte le parti. Lo certificano gli ultimi avvenimenti. Il sistema - sostiene

Melis - va adeguato alle nuove esigenze del territorio. I boschi sono ostaggio di leggi troppo vincolanti e c'è scarsità di personale".

Secondo il primo cittadino di Arzana "i boschi devono essere riconosciuti come vera risorsa e vanno date risposte in termini occupazionali".

PREVENZIONE - Giuseppe Loi, sindaco di Villagrande, andrà in missione a Cagliari per ridiscutere le condizioni di prevenzione: "Due anni fa, in nome del contenimento dei costi, è stata soppressa la vedetta del terzo salto. Ma a conti fatti i fondi risparmiati per la gestione del personale vengono spesi per il servizio di spegnimento degli incendi. In questo caso l'esborso raddoppia".

EMERGENZA CONTINUA - Intanto l'azione degli incendiari non concede tregua. Ieri pomeriggio, dopo il maxi rogo di martedì, le fiamme hanno aggredito un fazzoletto di bosco a valle di Villagrande.

Il rogo è stato spento sul nascere grazie all'intervento dell'elicottero della Forestale, decollato dalla base di San Cosimo, e al lavoro degli uomini di Forestas e dei Vigili del fuoco di Tortolì. Un rogo è stato domato anche nelle campagne di San Giorgio a Jerzu.

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