Nuoro aveva fatto sold-out al cimitero. Senza posti per la sepoltura l'amministrazione era stata costretta a tenere per una settimana quattro salme nelle celle.

Emergenza che ha spinto il Comune a una decisione drastica: requisire i loculi venduti negli anni ma rimasti vuoti. "Venduti allora illegittimamente per fare cassa, il regolamento non lo prevede", afferma l'assessore Antonio Belloi.

Trecentodue le lettere inviate, che hanno creato tanto malumore soprattutto in chi aveva acquistato un loculo a fianco del proprio caro per continuare a stargli vicino, anche oltre la vita terrena. Molti nuoresi dicono: "Non è giusto".

Ma l'assessore Belloi spiega: "Era necessario". Nel frattempo arrivano nuove soluzioni.

ULTIME VOLONTÀ - "Ho acquistato due loculi perché in punto di morte così aveva chiesto mamma. Voleva essere sepolta al fianco di papà", raccontava ieri un nuorese sulla tomba della madre.

Spesa duemila euro. "Oggi - aggiunge - mio padre è vivo, ma non ha il posto. A settembre hanno requisito il loculo, devono restituirmi 980 euro per gli anni non goduti. Non ho visto quei soldi e il posto è ancora libero, ma il disagio è sapere che le ultime volontà di mamma non saranno rispettate".

I DUBBI - Giusi Artzesi non ha questo problema, anche lei ieri era in cimitero per pregare sulla tomba del genitore: "Non ho loculi vuoti - afferma - ma non sono d'accordo. È una questione affettiva e di soldi. Pensiamo a una novantenne. Toglierle quella certezza cosa significa?".

Angela Murroccu, fonnese trapiantata a Nuoro, è di altro avviso: "È successo alla cognata di mia sorella. Ma lei non vive più qui a Nuoro da tanto tempo, che senso ha voler essere sepolti qui? È giusto così".

Franca Carroni, ex amministratore, ha dovuto rinunciare alla tomba dei nonni: "Non ci hanno rinnovato la concessione, uno dei due defunti dopo 50 anni non era decomposto. Abbiamo dovuto chiedere ospitalità in una tomba di famiglia. Vogliono trasformare il cimitero in un supermercato, con loculi areati che durano 10 anni. Si faccia la cremazione in città".
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