"Non dimenticherò mai il viso sbalordito di mio padre quando, dopo avergli detto che stavo partendo di lì a poche ore per la Gran Bretagna, riuscì solo a dirmi: fai di questa esperienza una cosa grande". E qualcosa di grande Roberto Putzolu, 32 anni di San Giovanni Suergiu, l'ha realizzata davvero.

Partito per fare il cameriere oggi, dopo sacrifici e studio, è entrato a far parte di uno dei colossi mondiali dei motori. Da qualche settimana, in qualità di "global strategic buyer", è a capo di un dipartimento della Naval Gas Propulsion Turbines della Rolls Royce plc, ramo della rinomata casa automobilistica d'Oltremanica specializzato in propulsori a gas per navi da guerra, come i Destroyers (ossia i cacciatorpedinieri), e che tra i suoi clienti può vantare la Us Navy e la Us Coast Guard.

LA PARTENZA - Un anno alla scuola alberghiero, qualche lavoretto in giro per la Sardegna e poi la decisione, improvvisa.

"Avevo già il biglietto aereo in mano quando l'ho detto a mio padre", racconta oggi dal suo ufficio di Bristol, sede della multinazionale inglese. E così, a 16 anni, e con l'intenzione di lavorare nella ristorazione, Roberto lascia l'isola alla volta di Londra. Ma dopo un po' capisce che una vita tra i tavoli non faceva per lui.

"Stavo a Manchester. Non vedevo prospettive e così decisi di darci un taglio", aggiunge. Di lì, con il sostegno dei genitori, sempre un po' in apprensione per "cussa conca macca", come lui stesso si è definito, ecco l'iscrizione e il diploma in business e marketing al Saint Johns College, la laurea in economia aziendale alla Manchester Metropolitan University e, nella stessa, il Master in logistica commerciale, umanitaria e militare. Una serie di titoli che gli aprono le porte per posizioni di prestigio nel settore motoristico di colossi come Jaguar e Bentley.

Sino alla Rolls Royce che, dopo una rigida selezione, l'ha voluto come "compratore mondiale strategico" per selezionare in giro per il mondo i fornitori dei pezzi che andranno a comporre le imponenti turbine navali aeroderivate che spingono i mezzi della Marina e della Guardia costiera americane, solo per citarne alcune.
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