Accedeva al sistema informatico dell'Università di Trento, a cui era iscritta, e ritoccava al rialzo i propri voti.

Apparentemente una studentessa modello, insomma.

Almeno fin quando l'Ateneo non ha scoperto la truffa e l'ha denunciata, oltre a sospenderla per tre anni.

Ora la ragazza deve difendersi dalle accuse di accesso abusivo ai sistemi informatici, detenzione e diffusione dei codici d'accesso e falso.

Non si accontentava neanche dei 30, e li andava a ritoccare con una bella lode.

L'università l'accusa anche di aver falsificato del tutto un esame, fabbricando il verbale e la firma falsa del docente.

I fatti risalgono al 2015, il processo a carico della studentessa comincia oggi.

L'ipotesi degli inquirenti è che la ragazza abbia approfittato della sua conoscenza del sistema gestionale interno dell'Ateneo, approfondita nel periodo in cui ha collaborato con la struttura amministrativa, per accedere al sistema e falsificare le sue performance.

(Redazione Online/L)
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