Dal terzo fascicolo sull'alluvione escono ed evitano così il processo per disastro colposo il sindaco di Galtellì Giovanni Santo Porcu e un tecnico.

Per entrambi il gup Tommaso Bellei ha disposto il non luogo a procedere, mentre per gli altri 20 imputati ha deciso per il rinvio a giudizio per l'esondazione del fiume Sologo fissando la data dell'inizio del processo all'11 ottobre.

Tra gli imputati, oltre all'ex presidente della provincia Roberto Deriu, tecnici e progettisti accusati di aver omesso sia prima che dopo l'alluvione il controllo tecnico della strada di Pirastru e di non aver segnalato al Consorzio di bonifica il degrado del fiume Sologo con la richiesta di pulizia dell'alveo.

Proprio per Porcu il pm Giorgio Bocciarelli aveva chiesto il non luogo a procedere, evidentemente convinto dalle memorie difensive prodotte nel frattempo dall'avvocato Pasquale Ramazzotti.

La notizia ha raggiunto il primo cittadino a Cagliari, dove guarda caso stava partecipando a un incontro sulla protezione civile. "Avevo fiducia nella giustizia e sulla bontà del mio operato e dei miei collaboratori. Tutta l'emergenza è stata gestita seguendo per filo e per segno il piano di protezione civile. La giustizia ha trionfato e di questo sono contento anche perché mi restituisce la serenità per continuare a lavorare per il bene della mia comunità", ha commentato Giovanni Santo Porcu.

A breve inizieranno i processi per i due rami principali, il crollo del ponte di Oloè e l'esondazione della diga di Torpè.

In entrambi i casi, in cui sono morte due persone, le imputazioni per quasi tutti i sessanta indagati sono di omicidio e disastro colposo.
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