"Non accettiamo gay e animali'". Un messaggio, mandato attraverso il telefonino, mandato dal proprietario di una casa vacanze in provincia di Vibo Valentia, una guest house di Santa Maria, vicino a Tropea, a chi aveva prenotato un soggiorno per agosto con il proprio compagno.

Una vicenda di discriminazione che ha sollevato molte polemiche, soprattutto dopo la denuncia avanzata da Gennaro, ragazzo omosessuale napoletano, tramite l'Arcigay di Napoli.

Effettuata la prenotazione, con grande sorpresa della coppia, il proprietario della struttura nel contattarli per fornire alcuni chiarimenti sui servizi erogati dalla struttura, ci ha tenuto a puntualizzare alcuni punti.

Perché quando il titolare ha scoperto che a occupare la sua dependance sarebbe stata una coppia gay, ha scritto: "È il primo anno che fittiamo e la depandanza è nuova nuova… finita a maggio". Poi la frase incriminata: "Qui non si accettano né animali, né gay. Mi scuso se posso sembrare troglodita".

''Quando ho letto questo messaggio mi è cascato un silos di acqua gelata addosso - ha dichiarato Gennaro - nella mia mente si è materializzata l'immagine drammaticamente famosa dei cartelli nazisti esposti fuori ai negozi, con i quali si proibiva l'ingresso ai cani e agli ebrei. Ma da allora sono passati settanta anni e questa storia non può essere ignorata''.

L'associazione parla di "un gravissimo caso di discriminazione e omofobia"; il Comitato provinciale Arcigay di Napoli si dice "indignato e disgustato da simile condotta", ed esprime "profonda solidarietà a Gennaro", chiedendo l'esclusione della casa vacanza "da tutti i siti di prenotazione turistica che non vogliano - nel 2017 - rinnovare logiche commerciali razziste e antidemocratiche".

(Redazione Online/m.c.)

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