All'età di 15 anni, in quinta ginnasio, aveva già deciso che cosa avrebbe fatto da grande: progettare le auto che gareggiano in Formula Uno.

Il sogno di Sara Cabitza, 35 anni, si è realizzato: l'ingegnere meccanico di Gonnosfanadiga vive in Inghilterra a Entstone, nel distretto del West Oxfordshire, e progetta le auto di Formula 1 per la Renault, dove lavora con il ruolo di "Junior Aerodynamicist".

LA PASSIONE E GLI STUDI - Quando avevo 5 anni", racconta, "guardavo le gare con mio padre, tempestandolo di domande e tifando per la Ferrari, che non vinceva mai. La passione è poi cresciuta con gli anni d'oro di Schumacher: da adolescente avevo in camera i poster della Ferrari. Lavorare in Formula 1 è totalizzante: la mia professione richiede creatività, precisione, capacità di pensare fuori dagli schemi e tanta passione. Ci sono anche tante soddisfazioni, quando la tua squadra si classifica in una buona posizione sulla griglia di partenza o fa punti in gara".

Sara Cabitza decide di studiare Ingegneria meccanica con indirizzo aeronautico all'Università di Cagliari. Fonda, con alcuni colleghi, il team di Formula Sae dell'Università: "È una rassegna internazionale in cui gli studenti universitari progettano e costruiscono una monoposto a ruote scoperte. Con quella si sfidano in pista, in una serie di prove studiate per misurare vari parametri della vettura. Ho avuto il ruolo di teamleader nel 2007 e 2008, anno in cui mi sono laureata.

LA PARTENZA PER L'INGHILTERRA - Entrambi gli anni abbiamo gareggiato a Maranello. Nel 2007 abbiamo vinto il primo premio come miglior progetto, nel 2008 siamo arrivati primi fra i team esordienti".

Poi la partenza nel 2009 con un biglietto di sola andata per Londra, per iniziare un dottorato all'Imperial College, dove Cabitza si specializza in Aerodinamica dei veicoli stradali: "Ho fatto del mio meglio per essere coinvolta in progetti extracurricolari per avvicinarmi al mondo della Formula 1. Per Force India ho iniziato a lavorare nell'ottobre del 2014. Dopo due anni ho deciso di fare quello che mi appassiona di più, ossia lo sviluppo aerodinamico, e mi sono dunque spostata alla Renault in Formula 1".

L'ingegnere sarda vuole dare speranza ai giovani sardi: "Nulla è impossibile. È necessario buttarsi", rimarca Sara Cabitza, "credere in se stessi, non avere paura di chiedere aiuto e consigli a chi è riuscito prima di noi, non scoraggiandosi di fronte ai no. Da buona sarda, sono stata testarda e non mi sono fermata di fronte alle difficoltà".

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