Secondo il presidente degli Stati Uniti, non solo Al Baghdadi non è morto ma è stato il New York Times a mandare all'aria il piano per ucciderlo

L'attacco è avvenuto tramite un tweet, senza particolari dettagli: "Hanno messo i loro interessi davanti a quelli della sicurezza nazionale".

È stato lo stesso giornale americano, dopo il cinguettìo, a chiarire a cosa si stia riferendo Donald Trump.

Si tratta di un articolo risalente al giugno 2015: qui il Times annunciava che l'intelligence Usa aveva messo a segno un'importante incursione che l'aveva avvicinata molto a scoprire dove si trovasse il Califfo.

La soffiata avrebbe permesso ai terroristi di cambiare strategia. Ma - si difende il Nyt - la direzione del giornale, prima di pubblicare il delicato articolo, aveva chiesto l'approvazione del Pentagono, accordata.

La morte di Al Baghdadi, comunque, resta ancora un giallo.

RUSSIAGATE E IL POTERE DI GRAZIA - Intanto, stando al secondo giornale più importante d'America, il Washington Post, Trump si starebbe informando con i suoi legali sulla possibilità di "graziare" la sua famiglia e se stesso da tutte le accuse che gli sono rivolte nell'ambito dell'inchiesta sul Russiagate (le presunte interferenze di Mosca nelle presidenziali del 2016, e la collusione dello staff elettorale repubblicano).

L'inquilino della Casa Bianca si difende: "Tutti sono d'accordo sul fatto che il presidente americano abbia il potere assoluto di graziare: ma perché pensarci ora, visto che l'unico crimine sono le falsità contro di noi".

(Redazione Online/D)

IL GIALLO SU AL BAGHDADI:

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