"A Roma stiamo finendo l'acqua".

A lanciare l'allarme in un'intervista è il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.

L'emergenza nasce dalla siccità che ha colpito la regione e di conseguenza dalla decisione di sospendere il prelievo d'acqua dal lago di Bracciano, per preservare il bacino.

"Purtroppo è una tragedia - ha detto Zingaretti - il livello del lago si è abbassato con il rischio di una catastrofe ambientale".

Il tempo per trovare una soluzione ed evitare disagi ai cittadini, prosegue il presidente, è poco: "Sette giorni".

"Fare uscire l'acqua dai rubinetti è un diritto, ma dobbiamo fare i conti con un problema enorme".

LA REPLICA DI ACEA - "Da qui a sette giorni - replica il presidente di Acea, la società che si occupa della fornitura di acqua a Roma - non ci sarà nessuna soluzione, se non quella di razionare l'acqua dei romani. Cosa che accadrà dal 28 in poi per un milione e mezzo di cittadini".

IL SINDACO RAGGI - "Come amministrazione capitolina - ha commentato il sindaco Virginia Raggi - siamo stati i primi a denunciare la situazione drammatica del lago di Bracciano e anche a subire critiche ingiustificate per alcune misure che con largo anticipo abbiamo messo in campo per evitare l'emergenza".

"Mi auguro - ha concluso - che Regione e Acea trovino quanto prima una soluzione condivisa. Va fatto quanto necessario".

IL MINISTRO MARTINA - Intanto il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina ha annunciato misure per proteggere i coltivatori in difficoltà a causa dell'emergenza.

"Siamo in campo per tutelare i produttori agricoli, che stanno subendo danni dalla prolungata siccità di queste settimane''. Nel piano ci sarebbero fondi nazionali ed europei.

(Redazione Online/D)

Il lago di Bracciano
Il lago di Bracciano
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