"L'Rwm Italia Spa potrebbe chiudere già nel 2018".

Gianluigi Rubiu, capogruppo Udc in Consiglio regionale, lancia l'allarme sul possibile destino della fabbrica di esplosivi di Domusnovas da tempo al centro delle contestazioni antimilitariste.

A far prendere la decisione al management Rwm, secondo il politico iglesiente, non sarebbero però tanto le proteste delle varie sigle del pacifismo o le sempre più pressanti richieste di riconversione della fabbrica, quanto piuttosto burocrazia e lungaggini che l'azienda dovrebbe affrontare per incassare l'ok al progetto di ampliamento dello stabilimento di Matt'e Conti a Domusnovas.

Recentemente infatti il servizio Sva dell'assessorato regionale all'Abiente si è pronunciato prospettando per l'ampliamento una verifica tramite valutazione d'impatto ambientale, procedura ben più lunga e accurata rispetto all'iter per la "Suap" che l'azienda sostiene tuttora di dover seguire.

"Una multinazionale come l'Rwm - sostiene l'esponente dello scudocrociato - disposta a raddoppiare le assunzioni non può attendere tempi biblici per ampliare il proprio stabilimento. Rwm non tratta sostanze chimiche e non effettua test di scoppio, dunque la procedura di via non dovrebbe essere necessaria. Anzi - conclude - questo atteggiamento cavilloso sta mettendo a rischio centinaia di buste paga che invece dobbiamo assolutamente salvaguardare".
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