"Quella multa non la pago, non posso permetterla. Stornatela dai soldi che mi dovete".

Suona più o meno così, la lettera che l'ex ingegnere capo del Comune di Nuoro, Francesco Pirari, ha spedito al municipio barbaricino.

L'amministrazione, secondo una sentenza della Corte di Cassazione del 13 luglio 2013, deve all'ex dipendente un indennizzo per gli incentivi sui progetti redatti quando era in servizio e mai liquidati.

Ora che è il palazzo di via Dante a battere cassa chiedendo a Pirari il pagamento di una multa di 72,45 euro, l'ex dipendente prende carta e penna chiedendo di decurtare la piccola somma della sanzione dal suo credito milionario.

NON INCASSO, NON PAGO - La strategia per cercare di recuperare qualche euro dal credito di 2 milioni vantato verso un Comune come quello di Nuoro assediato dai debiti e con le casse vuote, vale anche per le altre tasse: Tasi, Tari.

Pirari sta chiedendo tutto in compensazione.

LA SANZIONE - L'ex ingegnere capo di Nuoro un sabato si è recato in centro a fare delle commissioni, passando sotto l'occhio vigile di una telecamera della Ztl in orario proibito.

Subito è scattata la sanzione. La notifica ad aprile. Appena ricevuta la lettera, Pirari, che non riesce ad incassare quanto dovuto, ha scritto al dirigente del settore finanziario del Comune.

LA LETTERA - "Visto l'accertamento di violazione avvenuto l'8 aprile, cui corrisponde una sanzione di 72,54 euro da pagare entro cinque giorni dalla sua notifica - si legge nella lettera - con la presente invito codesto ufficio a corrispondere la somma anzidetta al Comando di polizia municipale".

Nella missiva ricorda che la somma della multa "dovrà essere decurtata da quelle dovutemi da codesta Amministrazione - ricorda Pirari - ammontante, al 31 dicembre del 2015, come risulta dagli atti in vostro possesso, a 2 milioni 135 mila e 159,03 euro".
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