Due aggressioni in pochi mesi, abbastanza per pensare a una baby gang.

Prima contro un quattordicenne, qualche giorno fa, invece, è stato preso di mira un bambino di circa dieci anni. Accerchiato, spintonato e insultato, per strada e per diverso tempo. Davanti agli occhi di decine di persone che si sono limitate a guardare. Solo l'intervento di un automobilista di passaggio è riuscito a liberarlo dai suoi aggressori.

IL TESTIMONE - "Stavo tornando a casa in macchina, quando arrivato nella zona di Don Orione ho visto un bambino accerchiato da quattro ragazzini", racconta Luca Collu, selargino. "Lo spintonavano mentre lui piangeva terrorizzato. Non ci ho pensato due volte: ho spento il motore e mi sono avvicinato ai bulli", spiega. "La vittima, che avrà avuto dieci-dodici anni, è scappata con le lacrime agli occhi, gli aggressori, di circa quindici anni, hanno iniziato a insultarmi e qualcuno mi ha minacciato indicando la gola".

OMERTÀ - Un episodio cui pare abbiamo assistito in molti, ma di cui non è giunta voce ai vigili urbani né alla stazione dei carabinieri di Selargius.

Nessuna denuncia presentata e neppure una semplice segnalazione. "La cosa che mi stupisce e preoccupa di più è l'omertà della gente", osserva Collu. "È sintomo di una cultura malsana secondo cui i panni sporchi si lavano in casa propria e anche davanti a scene come questa si preferisce andare dritti, far finta di non vedere e pensare solo a se stessi", commenta con evidente rammarico.

IL PRECEDENTE - Stessa zona, ma l'aggressione a un quattordicenne è avvenuta qualche mese fa allora portò a una denuncia. Fu la madre del malcapitato a presentarla, dopo aver raccontato ai carabinieri il pestaggio subìto dal figlio. Sempre nei dintorni della chiesa di San Salvatore.

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