Ex sindaci sul piede di guerra contro le esternazioni fatte a Porto Torres dal leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo.

"Resta per noi insopportabile che questo signore si permetta di additare come ladri noi e gli altri sindaci turritani i quali non ci risulta siano mai stati accusati di malaffare nella loro attività di amministratori della città né di essere soggetti dediti alle ruberie e alle attività disoneste per favorire, come detto da Grillo, 'sempre le stesse imprese' e 'sempre gli stessi professionisti'".

È "con grande amarezza" che Eugenio Cossu, Luciano Mura e Giacomo Rum, ex primi cittadini del Partito democratico, si vedono costretti a commentare le dichiarazioni di Grillo, definito, "sedicente rappresentante nazionale" del M5S, che lunedì nella piazza del Comune a Porto Torres si è lasciato andare a considerazioni e commenti contro le vecchie amministrazioni.

"Ne risponderà davanti ai magistrati", aggiungono. E rilanciano accusando il sindaco Sean Wheeler di aver utilizzato la vettura di proprietà dell'ente comunale "per accompagnare al ristorante e per la città" il leader del M5S, dopo l'incontro in municipio con la maggioranza pentastellata.

L’opposizione ha anche firmato un documento duro per sottolineare che il mezzo "comprato, manutenzionato e rifornito con le tasche dei cittadini è stato utilizzato per fini diversi da quelli istituzionali", ovvero "per usi personali e di partito".

E a proposito di correttezza e onestà i consiglieri della minoranza - Carta, Cossu, Ledda, Ligas, Pistidda, Tanda e Tellini - chiedono "se qualcuno renderà conto alla città, oltre che del disastro che il M5S sta causando alla città, anche di questo esempio di legalità".

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