Il fondatore della Lega Nord Umberto Bossi è stato condannato per appropriazione indebita a due anni e tre mesi di reclusione nell'ambito dell'inchiesta "The Family", che riguarda presunte irregolarità nell'utilizzo dei fondi del Carroccio.

Nel processo erano imputati anche il figlio Renzo (condannato a un anno e mezzo) e l'ex tesoriere della Lega Francesco Belsito (2 anni e sei mesi).

Ad emettere la sentenza il giudice Maria Luisa Balzarotti, del tribunale di Milano.

LE INDAGINI - Secondo gli inquirenti, ammonta a mezzo milione di euro il denaro di cui si sarebbe appropriato l'ex tesoriere della Lega tra il 2009 e il 2011.

Il senatùr avrebbe speso circa 208mila euro per "sostenere i costi della famiglia", mentre il secondogenito avrebbe pagato multe, assicurazioni auto, una macchina e la famosa laurea in Albania con 145mila euro di fondi.

IL FIGLIO RENZO - "Ci aspettavamo questa condanna. È solo il primo grado ma andiamo avanti", ha commentato Renzo Bossi, quasi rassegnato.

Il partito, ha continuato, "non mi ha mai pagato le multe, tutte rateizzate da me nel 2013, né la laurea in Albania dove non sono mai stato".

Per Belsito è una "sentenza ingiusta".

LA DIFESA - Oggi, all'ottava sezione penale del tribunale di Milano, l'avvocato ha difeso i Bossi e Belsito contestando il reato di appropriazione indebita.

La Lega, ha detto in sintesi il legale, è un'associazione di diritto privato: i soldi utilizzati non erano pubblici ma privati, quindi il reato non potrebbe essere contestato.

(Redazione Online/D)

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