C'era una ragione se il bambino di cinque anni di San Sperate per quasi un mese si è lamentato per un fortissimo dolore a un orecchio: perché un compagno dell'asilo, giocando, aveva infilato dentro un seme lungo quasi tre centimetri.

Eppure, per oltre tre settimane, nessuno - tra pediatri privati e medici del pronto soccorso dell'ospedale Brotzu di Cagliari - si è reso conto che in quell'orecchio c'era qualcosa che non avrebbe dovuto esserci.

"Abbiamo atteso per tre ore al pronto soccorso del Brotzu - racconta il padre -, l'hanno visitato per pochi minuti, limitandosi a rilevare un arrossamento e a prescrivere antibiotici. Sarebbe stato opportuno chiedere la consulenza di un otorino, ma non l'hanno fatto".

È andata male anche dall'otorino in visita privata, che però - quantomeno - ha visto l'estremità del seme, scambiandolo per un tappo di cerume, ma poi alla visita di controllo pochi giorni dopo si è accorto del seme. Così, al Santissima Trinità il bambino è stato addormentato con un'anestesia generale e il seme è stato rimosso.
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