Consumi, nel 2016 ogni famiglia sarda ha speso più di 2mila euro al mese
Nel 2016 ogni famiglia sarda ha speso, in media, poco più di 2.100 euro al mese (400 euro in meno rispetto alla famiglia media italiana).
A dirlo sono i dati dell'Ufficio Studi Confcommercio Sardegna, che ha monitorato la spesa delle famiglie sulla base di dati Istat.
In linea con i numeri nazionali, i sardi hanno pagato di più per la casa e le bollette, per i prodotti alimentari e per i trasporti, mentre all'ultimo posto della classifica si trovano l'istruzione, la cura delle malattie o altri servizi sanitari.
I DATI - Nel dettaglio: per abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili il costo per le famiglie sarde è salito a 752 euro (902,72 euro in Italia).
Per i prodotti alimentari e bevande analcoliche i sardi hanno speso 431 euro al mese rispetto ai 447 euro della media italiana.
I trasporti hanno pesato sul bilancio familiare per 254 euro (271 euro in Italia).
Per altri beni e servizi (cura della persona, effetti personali, servizi di assistenza sociale, assicurazioni e finanziari) le famiglie sarde hanno pagato 139 euro rispetto ai 183 euro della media italiana e per ricreazione, spettacoli e cultura 112 euro (130 euro la media nazionale).
Per i servizi sanitari hanno pagato al mese all'incirca 80 euro (contro i 113 euro in media nella Penisola).
Infine c'è l'istruzione, con 11 euro spesi da ogni famiglia isolana (14 euro in Italia).
NUMERI IN AUMENTO - In generale, sia in Italia che in Sardegna, si registra un aumento dei consumi dell'1% rispetto al 2015 e del 2,2% rispetto al 2013.
"Il lieve incremento dei consumi - commenta il presidente regionale di Confcommercio Sardegna, Alberto Bertolotti – non può che confermare questi piccoli segnali di fiducia già arrivati nei primi sei mesi dell'anno, ma continuiamo a ripetere che servono interventi strutturali per sostenere le imprese e creare sviluppo e lavoro".
"In questo senso - conclude - la Regione deve avere una marcia in più per definire politiche di settore aderenti al tessuto economico isolano, fatto di piccole e micro imprese familiari che rappresentano, in alcuni settori, il valore aggiunto del Pil sardo".
(Redazione Online/D)