Ha ucciso il suo stupratore e solo dopo una mobilitazione sui social i giudici hanno appurato che si è trattato di legittima difesa.

Protagonista della vicenda una quindicenne messicana, Itzel.

LA VIOLENZA - L'aggressione risale ai primi giorni di giugno.

La ragazza era appena uscita da scuola, a Città del Messico, quando un uomo le si è avvicinato con un coltello, costringendola a seguirlo e poi violentandola in una zona isolata.

Durante lo stupro la vittima è riuscita ad agguantare il coltello e a sferrargli un colpo mortale.

L'ACCUSA - A carico della giovane c'era il reato di omicidio volontario.

Ma una grande protesta sul web è riuscita a salvarla dalla grave accusa. Decine di associazioni femministe hanno lanciato la protesta #EnDefensaPropria per sostenere la tesi della legittima difesa.

La procura generale di Città del Messico alla fine l'ha assolta.

"L'integrità fisica e la vita della vittima erano a rischio - ha scritto in una nota - quindi non ha alcuna responsabilità".

(Redazione Online/D)
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