Chiusura dei porti italiani ai migranti. È lo scenario descritto dal nostro Paese attraverso l'ambasciatore presso l'Ue, Maurizio Massari, alla Commissione europea.

La questione è stata sottoposta al responsabile per le migrazioni a Bruxelles Dimitris Avramopoulos, che ha ricevuto un messaggio in cui si sottolinea come l'Italia debba fare i conti con la gravissima emergenza dettata dalle migliaia di migranti in arrivo sul proprio territorio, e l'Europa, dice il governo di Roma, non può voltarsi dall'altra parte.

IL BLOCCO - Insostenibile, viene aggiunto, l'approdo di tutte le navi che sono impegnate nei salvataggi e, se i partner europei non faranno nulla, i porti nazionali verranno chiusi, negando l'attracco a quelle non battenti bandiera italiana e che non partecipano a missioni europee.

La situazione, oltretutto, non fa che aggravarsi perché è proprio l'estate il periodo in cui si registra la gran parte dei "viaggi della speranza" dalla Libia; anche oggi, a Cagliari, è arrivata la nave Victoria, della Marina spagnola, con a bordo 903 migranti (nelle ultime 48 ore sono stati 12mila quelli salvati in mare da 22 imbarcazioni, molte delle quali fanno riferimento a organizzazioni non governative).

Chiaro il problema posto da Massari ad Avramopoulos: i Paesi europei devono aiutare l'Italia.

LA RISPOSTA DELL'UE - E la risposta non si è fatta attendere: il commissario ha ammesso che "l'Italia ha ragione, abbiamo l'obbligo di salvare le vite ma non possiamo lasciare il problema in mano a un pugno di Paesi", e ha aggiunto: "L'occasione giusta per affrontare l'emergenza è la riunione informale dei ministri degli Interni europei la prossima settimana".

IL PIANO - Un accordo, intanto, è stato raggiunto tra Consiglio e Parlamento europeo per un piano da 3,3 miliardi di euro da destinare ai Paesi di origine dei migranti. Ora la questione passa al voto della Commissione Affari esteri.

(Redazione Online/s.s.)

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