Quando si è messo alla guida dell'auto e ha perso il controllo del mezzo era sotto gli effetti dell'alcol.

Ha invaso la corsia opposta e si è schiantato a 116 chilometri all'ora contro una vettura che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato: Claudia Liberotti, 25 anni di Dolianova, è morta sul colpo, nella notte del 18 febbraio scorso.

Questo il risultato delle indagini di procura e carabinieri: Alex Podda, 27 anni, di Villasor, ora dovrà difendersi dall'accusa di omicidio stradale aggravato.

L'inchiesta, coordinata dal pm Daniele Caria, non è ancora conclusa, ma l'esito degli esami dei test del sangue non lascia molti dubbi. Il giovane è stato iscritto nel registro degli indagati e ora rischia una condanna a 18 anni di carcere.

Il livello di etanolo nel sangue del giovane di Villasor era pari a 1,43 grammi per libro, quasi il triplo del limite previsto dalla legge (0,5).

LA RABBIA - I familiari di Claudia Liberotti si sono rivolti allo Studio 3A, una società di patrocinatori stragiudiziali specializzata nella valutazione delle responsabilità a tutela dei diritti dei cittadini, in attesa di costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario, per sollecitare una condanna esemplare.

"Faremo di tutto per renderle giustizia, sia in sede civile sia in sede penale: auspichiamo una pena esemplare per il responsabile, occorre un segnale forte da parte per richiamare, soprattutto i giovani, a una guida responsabile e per scongiurare il continuo ripetersi di questi drammi che spezzano troppe vite e distruggono tante famiglie", dichiara il consulente di parte Michele Baldinu.

LA DIFESA - Podda è difeso dai legali Guido Manca Bitti, Pietro Antonio Sanna e Marco Piroddi.

Quest'ultimo contesta la ricostruzione dei carabinieri: "Non è chiaro chi abbia invaso la corsia, depositeremo agli atti la perizia di un nostro esperto che può modificare il quadro dell'indagine".

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