"Sevizie e violenze costituiscono una delle più gravi violazioni dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, sempre e ovunque abbiano luogo".

Sono le parole di Sergio Mattarella, oggi in occasione della Giornata Internazionale a sostegno delle Vittime della Tortura istituita dalle Nazioni Unite nel 1997.

"Lavorare insieme per combattere ogni forma di tortura - ha detto il presidente della Repubblica - rappresenta un obiettivo permanente, così come offrire sostegno alle vittime di pratiche degradanti, avvengano esse nell'ambito di più ampie violazioni dei diritti umani o in Paesi caratterizzati dalla vigenza dello stato di diritto".

"Il 26 giugno di 30 anni fa - ricorda Mattarella nella sua dichiarazione - entrava in vigore la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e le altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti. Fu una scelta di civiltà della Comunità internazionale per riaffermare la dignità della persona".

LAURA BOLDRINI - Gli fa eco la presidente della Camera Laura Boldrini: "Nessun interesse superiore può giustificare il ricorso alla tortura: non la sicurezza nazionale né la lotta contro il terrorismo, che recentemente e sempre più spesso sono invocati per la sospensione delle garanzie a tutela dei diritti umani".

"Tutti gli Stati sono chiamati a fare la loro parte: è un dovere che deve sentire anche il nostro Paese, ancora privo di una legge in materia, benché abbia ratificato già nel 1988 la Convenzione contro la tortura".

"Mi auguro - ha concluso - che entro la fine della legislatura anche il nostro Paese possa colmare questa grave lacuna".

IL DDL ALLA CAMERA - Oggi inizia il dibattito alla Camera sul disegno di legge che un mese fa il Senato ha approvato.

Il punto chiave del dibattito riguarda proprio la definizione di tortura che, secondo alcuni, crea delle "potenziali scappatoie per l'impunità".

(Redazione Online/D)
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