Il premio Nobel per la pace Liu Xiaobo torna in libertà perché gli resta poco tempo per vivere.

Ad annunciare la scarcerazione di uno dei dissidenti più famosi della Cina è stato il suo avvocato.

Per la precisione, si tratta di libertà condizionale: il 61enne è malato terminale per un tumore al fegato e perciò le autorità gli hanno concesso di farsi curare in ospedale anche se continua ad essere sotto osservazione.

CHI È - Liu Xiaobo, scrittore e saggista, da anni lotta per l'affermazione dei diritti umani in Cina. Tra le varie iniziative contro il regime comunista di Pechino, ha anche partecipato alla storica protesta di piazza Tienanmen, nel 1989 (all'epoca insegnava negli Stati Uniti).

L'arresto risale al dicembre 2008, quando Liu è stato il primo firmatario del manifesto di Charta 08, cui hanno aderito online 330 intellettuali cinesi, e che elencava una serie di riforme necessarie per una trasformazione democratica del Paese asiatico.

Una firma che gli è costata 11 anni di carcere per "incitamento alla sovversione dei poteri dello Stato".

IL PREMIO NOBEL - Nel 2010 riceve il Nobel per la pace "per il suo impegno non violento a tutela dei diritti umani in Cina".

Scelta, quella del comitato di Oslo, che ha portato a tensioni diplomatiche tra Cina e Norvegia.

La premiazione si celebra davanti a una sedia vuota, un'immagine che fa il giro del mondo come simbolo delle battaglie civili.

Non solo, dopo l'annuncio, viene fermata anche la moglie dell'attivista: da sette anni la donna è agli arresti domiciliari senza che contro di lei siano mai state spiccate accuse formali.

(Redazione Online/D)

© Riproduzione riservata