È morto Stefano RodotàIl giurista aveva 84 anni
Il mondo politico e accademico italiano in lutto per la morte di Stefano Rodotà. Il giurista ed ex esponente radicale, originario di Cosenza, è deceduto all'età di 84 anni.
Una vita in prima linea per la tutela della Costituzione e dei diritti civili, alla fine degli anni Novanta è stato il primo garante della Privacy e nel 2013 il suo nome era stato proposto per il Quirinale.
In suo sostegno si erano espressi i parlamentari del Movimento 5 Stelle, ma aveva saputo attirare consensi anche nel Pd e tra le fila di Sel.
La sua ultima battaglia è stata quella per il No al referendum sulla riforma costituzionale dello scorso dicembre.
Lascia la moglie Carla e due figli, Carlo e la giornalista Maria Laura.
Per molti un maestro di vita. Per altri uno degli ultimi, grandi difensori della democrazia.
Altri ancora lo ricorderanno come un fine intellettuale, dal pensiero profondo e appassionato, che una volta ebbe a dire: "Se i diritti fondamentali vengono cancellati dal denaro e la democrazia cede alla dittatura, presto nessuno sarà più libero".
Dopo la notizia tutte le massime cariche dello Stato e diversi politici hanno voluto tributargli il proprio messaggio di cordoglio.
Con #Rodotà perdiamo uno straordinario giurista, che si è battuto per il diritto di avere diritti, anche nell'era digitale. Grazie Stefano pic.twitter.com/qotATbH1rq
— laura boldrini (@lauraboldrini) June 23, 2017
Con #Rodotà perdiamo uno straordinario giurista, che si è battuto per il diritto di avere diritti, anche nell'era digitale. Grazie Stefano pic.twitter.com/qotATbH1rq
— laura boldrini (@lauraboldrini) June 23, 2017