La siccità sta mettendo in ginocchio anche l'Alto Oristanese.

Sono tanti i Comuni che hanno dichiarato lo stato di calamità naturale (tra questi Ghilarza ) come anche quelli che hanno emanato ordinanze che obbligano al risparmio.

IL CASO PAULILATINO - Caso a parte per Paulilatino, uno dei pochi Comuni dell'Isola che gestisce in maniera autonoma, dunque fuori da Abbanoa, la rete idrica. Qui da settimane l'Amministrazione ha deciso di chiudere l'acqua nelle ore notturne.

Dalla scorsa settimana l'orario di erogazione è stato ulteriormente ridotto: niente acqua dai rubinetti dalle 21 alle 7.

Pochi giorni fa il sindaco Domenico Gallus ha convocato una riunione con tutta la popolazione per analizzare la situazione e decidere il da farsi. Tra le ipotesi messe in campo quella di utilizzare tre pozzi di privati che hanno dato la disponibilità. Si stanno effettuando le analisi ma con tutta probabilità l'acqua verrà utilizzata per abbeverare il bestiame. Se invece l'acqua si potesse utilizzare per scopi alimentari i pozzi saranno collegati alla rete idrica. Nel corso della riunione è emersa inoltre la necessità di aumentare le tariffe. "Essendo fuori da Abbanoa occorrono risorse per sistemare i grossi problemi della rete idrica. In ogni caso mi impegnerò in Regione per chiedere risorse", afferma Domenico Gallus .

LE ORDINANZE - Della scorsa settimana quella firmata dal sindaco di Fordongianus Serafino Pischedda . Impone il divieto assoluto di utilizzare l'acqua potabile per lavare piazzali e vialetti, per riempire piscine, innaffiare prati e giardini, per lavare le auto. Vietato anche prelevare in maniera indiscriminata l'acqua dalle fontanelle pubbliche e dalle vasche di abbeveraggio del bestiame. Le multe arrivano a 500 euro.

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