Un bambino di sei anni, malato di leucemia, è morto all'ospedale di Monza per "complicanze polmonari e cerebrali da morbillo".

A renderlo noto è l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera.

Il bambino era affetto da una Leucemia linfonoblastica acuta (LLA), da cui - dice Gallera - "si ha una probabilità di guarigione in oltre l'85% dei casi".

Da tre mesi però era stato trasferito in terapia intensiva per un morbillo: da allora viveva intubato per problemi di insufficienza cardiaca e respiratoria.

Stando alle prime informazioni il piccolo era stato contagiato dal fratello, non vaccinato per scelta della famiglia.

"I FRATELLINI NON C'ENTRANO" - "Non è vero, i fratellini non c'entrano nulla con il morbillo" che ha ucciso il bimbo malato di leucemia e ricoverato da mesi in ospedale. È netto il dottor Andrea Biondi, primario della clinica pediatrica al San Gerardo di Monza, che ha assistito il bimbo. "Siamo sicuri di questo, perché i fratellini hanno avuto il morbillo in un momento successivo, dunque la conclusione cui sono arrivati alcuni media è infondata. Il problema è un altro: quando la soglia si abbassa, i più deboli pagano".

I VACCINI - Si riapre intanto il dibattito sui vaccini e sulla cosiddetta "immunità di gregge", ossia la vaccinazione di massa.

"Tengo a sottolineare - ha detto Gallera - che l'immunità di gregge sia l'unica strada per tutelare soggetti immunodepressi o che hanno contratto malattie, che per queste ragioni non possono vaccinarsi".

I NUMERI - Sono ormai più di 3000, per la precisione 3.074, i casi di morbillo registrati dall'inizio dell'anno nel nostro Paese. Lo comunica l'ultimo bollettino del ministero della Salute e dell'Istituto superiore della sanità.

Stando ai dati, nel 35% dei casi di morbillo c'è stata almeno una complicanza, il 40% è stato ricoverato, il 16% è finito in pronto soccorso.

(Redazione Online/D)
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