Da una parte il G7, dall'altra il G3. Mentre alla Manifattura Tabacchi di Cagliari le delegazioni di Italia, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia, Usa e Canada iniziano a discutere di valore sociale delle infrastrutture, a Villa Devoto i presidenti di tre isole - Sardegna, Corsica e Baleari - scrivono un documento che oggi sottoporranno ai ministri.

GIOCO DI SQUADRA - Chiedono che vengano riviste le regole sugli aiuti di Stato che impediscono di concedere finanziamenti alle compagnie aeree che trasportano turisti nei mesi-spalla, quei periodi in cui gli aerei non arrivano perché le compagnie non guadagnano abbastanza. E sollecitano un cambio delle regole sugli aiuti del Fondo europeo di sviluppo regionale alla cooperazione territoriale che aiuta le regioni ultraperiferiche ma non le isole. "È assurdo usare il criterio di distanza dalla costa per decidere che aiuti dare: siamo isole e abbiamo gli stessi problemi", è il principio espresso da Pigliaru, da Francina Armengol, presidente delle Baleari, e da Gilles Simeoni, presidente del consiglio esecutivo della Corsica.

EFFETTI INDESIDERATI - "L'insularità - chiarisce il governatore - ha effetti indesiderati: per esempio un turismo al top solo nei mesi di alta stagione. E il fatto di non poter aiutare economicamente le compagnie perché volino verso la Sardegna anche da settembre a maggio è un freno al nostro sviluppo".

Ne parlano anche con la commissaria europea dei trasporti Violeta Bulc, che ieri è stata ospite della Tirrenia a bordo della nave Janas, ormeggiata al porto di Cagliari. E oggi ne parleranno col ministro Graziano Delrio, padrone di casa al G7 al quale presenteranno il documento congiunto che contiene tutte le rivendicazioni. Compresa quella che Simeoni chiama Metro aerea, una sorta di continuità territoriale tra isole. In ogni caso sono discorsi che se venissero percepiti si concretizzerebbero dopo il 2020, quando le Politiche di coesione saranno riviste in vista del nuovo ciclo di programmazione.

CONVENZIONE DA RIVEDERE - Nel 2020 (a luglio) c'è un'altra scadenza importante: quella della convenzione tra Governo e Tirrenia-Cin sulle tratte sarde. Pigliaru vuole rivedere anche quella. "Quel contratto di servizio non è più accettabile sul piano degli orari, delle frequenze e soprattutto delle tariffe, ci sono aspetti incoerenti con la nostra idea di continuità territoriale", dice Pigliaru davanti ad Achille Onorato e Massimo Mura, rispettivamente amministratore delegato di Moby e Tirrenia. Pigliaru si riferisce soprattutto a ciò che accade d'estate quando le tariffe - visto che il contratto non vale per i tre mesi più caldi - lievitano per tutti. "I sardi devono pagare lo stesso prezzo tutto l'anno", chiarisce il presidente della Regione.

Esemplificando: non è ammissibile che tra luglio e agosto sulla tratta Porto Torres-Genova una famiglia sarda di tre persone con auto debba spendere 900 euro andata e ritorno. Soprattutto se una compagnia riceve contributi per 72 milioni di euro all'anno.

TIRRENIA: DISPONIBILI - Mura, sardo di Macomer, dice che il suo gruppo è disponibile a discuterne. "Riteniamo che la nostra offerta su passeggeri e merci sia importante perché colleghiamo l'Isola a tutti i porti per 12 mesi all'anno a tariffe stabilite nel contratto e monitorate bimestralmente dal ministero dei Trasporti. Le tariffe non possono essere modificate unilateralmente", ricorda l'amministratore delegato di Tirrenia, "ma siccome ogni contratto può essere migliorato noi siamo sempre disponibili a discuterne". Mura rimarca che "nel 2020 entrerà in vigore la normativa che prevede l'uso di combustibili a basso impatto ambientale" e che "la svolta avrà un impatto sul nostro bilancio che ora non possiamo valutare". Insomma: la trattativa per rivedere quel contratto sarà condizionata anche da altri fattori.

E la commissaria Ue? Sull'argomento glissa. Disponibile con tutti ma ingessata dalle rigide norme comunitarie, Violeta Bulc si limita a dire che sull'argomento trasporti per le isole "c'è massima attenzione da parte delle autorità comunitarie".

CARO BIGLIETTI - Pigliaru ha il sostegno informale del ministro Delrio ed è avvantaggiato rispetto ai colleghi francesi e spagnoli che coi loro governi, per ragioni diverse, hanno difficoltà di dialogo. E poi non hanno la continuità territoriale. Per andare da Ajaccio a Parigi servono 400 euro. Idem per trasferirsi da Palma di Maiorca a Madrid. Ma almeno i maiorchini hanno lo sconto del 50 per cento.

Fabio Manca

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