Yuri Drozdov, spia sovietica protagonista della Guerra fredda, è morto a Mosca.

Definito come "la figura più importante tra i padri dello spionaggio russo", in un romanzo dell'ex spia britannica Frederick Forsyth, la sua vita è avvolta dal mistero ed è nascosta negli archivi dei servizi segreti di Mosca.

Specializzato in azioni "illegali" all'estero, come infiltrazioni e travestimenti soprattutto in Asia, all’età di 32 anni, nel 1957, ebbe un importante ruolo nello scambio tra l’agente segreto russo, Rudolf Abel, nelle mani dell’Fbi, e Gary Powers, pilota americano catturato dai russi nel 1962. Storia che è stata ricostruita in un film di Steven Spielberg del 2015, "Il ponte delle spie".

Lo 007 russo prese parte anche all’invasione sovietica dell’Afghanistan, che durò fino al 1989.

Il governo di Mosca ha dato l’addio a Drozdov e lo ha salutato come un "saggio comandante e un vero ufficiale russo".

(Redazione Online/P)
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