Il paese al centro del Parteolla rivive l'antico culto di Santu 'Anni celebrando la solennità della Natività di San Giovanni Battista con una serie di appuntamenti civili e religiosi promossi dalla parrocchia di San Pantaleo in collaborazione con il Comune e la Soprintendenza archeologica della Sardegna.

A Dolianova la devozione nei confronti del santo chiamato Precursore (perché annunciò la venuta di Cristo) è antichissima, come testimoniato dalla sua immagine negli affreschi del XIV secolo della cattedrale di San Pantaleo e i resti di un'antica chiesa a lui dedicata, edificata sopra un impianto nuragico e crollata a metà del XVIII secolo.

I fedeli, insieme al parroco don Francesco Frau e il vice parroco don Mario Pili, hanno espresso il desiderio di ravvivare la devozione a San Giovanni celebrando in modo solenne il giorno della sua natività.

Un gruppo di volontari si è dato un gran da fare per ripulire le sterpaglie dalla zona in cui sorgono le rovine della chiesa e dove si scorgono parti delle torri del nuraghe pentalobato, ancora sepolto sotto la collina.

Domani, alle 19.30 in località Santu 'Anni, si terrà una conferenza alla presenza di storici e archeologi che illustreranno ai parrocchiani l'importanza del sito in epoca nuragica e il suo riutilizzo in epoca cristiana.

Sabato, giorno della Natività di San Giovanni Battista, i fedeli si ritroveranno ancora una volta al tramonto per rendere omaggio al santo con le sue lodi.

Alle 19.30, nel luogo dove sorgeva l'antica chiesa, il canto dei vespri e la messa seguita dalla fiaccolata che riaccompagnerà l'antica statua di San Giovanni verso la cattedrale di San Pantaleo accompagnata dal gruppo folk "Città di Dolianova", dalla Confraternita del Sacro Rosario e dai suonatori di launeddas.

"Una splendida occasione per scoprire e conoscere i tesori che racchiude la nostra terra ricca di storia, di cultura e di fede", dice don Mario Pili.
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