Vent'anni fa un incendio raggiunse la parte più alta della pineta di Sinnai.

Il fuoco distrusse decine di ettari di bosco devastando anche la "Baita" fino ad allora "fiore all'occhiello" all'interno di questa sterminata oasi di pini e di macchia mediterranea.

Il fabbricato fu letteralmente avvolto dal rogo, che distrusse i mobili e parte del fabbricato, trasformandolo in un rudere.

A distanza di vent'anni, quel manufatto è ancora distrutto.

Un pugno nell'occhio a "Bruncu Mogumu", a 340 metri sul livello del mare, accanto a un'area archeologica ugualmente da valorizzare.

Fu un disastro. Il verde si sta lentamente ricomponendo.

Ma quel rudere è ancora da demolire per far posto a un'altra struttura ugualmente turistica, a basso impianto ambientale.

C'è un progetto che prevede la realizzazione di una nuova struttura in parte interrata con la facciata esterna verso Cagliari per consentire a chi frequenterà questa oasi di ristoro di ammirare la città, il mare e il suo hinterland.

Uno spettacolo suggestivo di giorno e di notte. Ma tutto resta sulla carta.

Ora è il consigliere regionale sinnaese, Paolo Zedda, a riportare tutto alla cronaca con una interrogazione al presidente della Regione e all'assessorato all'Ambiente, chiamati a valutare l'ipotesi dell'assegnazione del sito al Comune di Sinnai, consentendone il restauro.

Paolo Zedda chiede anche al presidente e all'assessore se "non ritengano opportuno e oramai improcrastinabile agevolare nel modo il più celere possibile il passaggio o la concessione al Comune di Sinnai dei terreni e dei beni immonibili che insistono sul Colle Bruncu Mogumu della Pineta di Sinnai, al fine di restituire dignità ai luoghi e affidare alla comunità sinnaese la gestione di risorse determinanti per il proprio sviluppo. In particolare modo per quanto concerne la ricostruzione e il riutilizzo a fini ricreativo-turistici della "Baita". che per i beni immobili demaniali o patrimoniali indisponibili possano essere attribuiti in concessione a terzi, Zedda ricorda che "i beni immobili disponibili possono essere dati in locazione a terzi al valore di mercato o affidati a enti pubblici in comodato gratuito per lo svolgimento di attività di pubblico interesse”.

Inoltre sottolinea che "l'uso dei beni affidati in concessione devono essere compatibile con la natura, la destinazione, le caratteristiche strutturali e di agibilità di ciascuno di essi".

Infine, evidenzia che "nel corso degli anni, il Comune di Sinnai ha presentato diverse istanze all'amministrazione forestale al fine di ottenere la proprietà o la concessione delle aree adiacenti il Colle Bruncu Mogumu, con connessi progetti di natura scientifico-didattica legati ai beni archeologi presenti sul luogo e turistico-ricreativi per quanto attiene al recupero del rudere della Baita. Ancora oggi-scrive il consigliere regionale nella sua interrogazione- le interlocuzioni tra le suddette amministrazioni non hanno avuto alcun esito concreto, né si sono avuti risultati migliorativi per la fruibilità di un bene pubblico fortemente identitario per tutta la comunità di Sinnai e dei paesi limitrofi e per la conseguente credibilità delle istituzioni pubbliche".
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