Fingeva di essere un'emissaria del boss mafioso superlatitante Matteo Messina Denaro per imporre il pizzo, ma la donna è stata scoperta e arrestata.

È accaduto in provincia di Enna, dove la polizia ha fatto finire in manette la 51enne Maria Arena, un impiegata comunale di Valguarnera.

La donna avrebbe chiesto una tangente da 200mila euro a un imprenditore della zona, presentandosi come referente della "primula rossa" di Cosa Nostra.

Aveva contattato l'uomo chiedendo, per "proteggerlo", una percentuale del fatturato annuo della sua azienda, ossia 25mila euro al mese.

Il malcapitato aveva anche ricevuto una mail con gravi minacce contro lui e i suoi familiari.

Maria Arena è stata arrestata in flagranza di reato, subito dopo aver intascato la somma mensile di 25mila euro, nel centro commerciale di Dittaino (Enna).
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