Hanno disertato la manifestazione di ieri davanti all'assessorato alla Sanità, limitandosi a inviare una nota polemica che stimava in appena un centinaio (in realtà si sono contate circa 700 presenze) gli aderenti alla protesta indetta dagli erogatori privati di prestazioni sanitarie (Aias e Agris principalmente) contro i tagli ai tetti di spesa decisi dalla regione.

Ma già da ieri i sindacati sono critici sulle modalità della protesta: "Inaccettabile il comportamento di Aias - sbotta Michele Serra, Fp Cgil Cagliari - che usa i pazienti per manifestare contro una delibera che regolamenta il settore e si permette inoltre di fare opera di proselitismo dentro le varie strutture. L'azienda ha chiuso i centri ambulatoriali - aggiunge - considerando in servizio chi ha partecipato alla protesta e mettendo forzatamente in ferie chi non ha aderito".

Sulla falsariga Salvatore Drago, Usb Cagliari: "Un obbligo di ferie per chi si è permesso di dissentire che si configura come una vera e propria ritorsione da parte dell'azienda".

Al proposito il coordinamento Usb Cagliari denuncia il caso di una paziente di Iglesias che "non ha potuto ricevere ieri la periodica terapia domiciliare in quanto la specialista che la segue ha dovuto prendere un giorno di ferie". In passato in casi simili bastava un accordo con l'azienda - continua la nota - stavolta non sono servite a nulla diverse telefonate al centro di Iglesias e a quello di Cagliari.

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