Ergastolo. Questa la sentenza emessa dal gup di Milano Chiara Valori nei confronti di Giuseppe Pellicanò, il pubblicitario 52enne che nel giugno 2016 ha fatto esplodere l'appartamento milanese in cui abitava, in via Brioschi, uccidendo la ex compagna Micaela Masella e i vicini Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa.

Due i capi di imputazione per Pellicanò, condannato sia per strage che per devastazione aggravata.

Il 52enne, quando ha manomesso i rubinetti del gas della sua cucina per far esplodere l'appartamento, stava assumendo psicofarmaci, cosa non menzionata dal giudice che non ha concesso dunque all'imputato l'attenuante della semi infermità mentale.

I dettagli della sentenza saranno resi noti tra 60 giorni, quando saranno depositate le motivazioni.

Pellicanò ha anche perso la patria potestà sulle due figlie piccole, che vivono con i genitori di Micaela Masella e sono rimaste ustionate nello scoppio.

Micaela Masella, ex compagna di Pellicanò morta nell'esplosione
Micaela Masella, ex compagna di Pellicanò morta nell'esplosione
Micaela Masella, ex compagna di Pellicanò morta nell'esplosione

Per quanto riguarda i risarcimenti, il pubblicitario dovrà versare 1 milione 760mila euro alla famiglia Masella, e un milione e mezzo ai familiari dei due vicini di casa marchigiani morti nell'esplosione.

Risarcimenti da 3mila euro anche per gli altri condomini a cui sono stati danneggiati gli appartamenti.

"Soddisfatta" della sentenza la mamma di Micaela Masella.

"Il riconoscimento del massimo della pena nonostante il rito abbreviato - dichiara la donna - vuol dire che ha fatto tutto ciò volontariamente". Poi, con amarezza: "Nessuno mi restituirà più la mia bambina".

(Redazione Online/L)

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