Tensione alle stelle tra Mosca e Washington da quando, ieri sera, un aereo da guerra Usa ha abbattutto un velivolo militare delle forze siriane fedeli al presidente Bashar al-Assad.

Il ministero della Difesa russo ha annunciato di aver interrotto la cooperazione con gli Usa, attiva dal 2015 per evitare incidenti nello spazio aereo siriano, e di aver sospeso la linea di comunicazione militare con gli americani.

Un provvedimento molto pericoloso, visto che proprio l'intesa nei cieli siriani e la linea di comunicazione aperta tra Washington e Mosca ha permesso, fino ad oggi, di scongiurare una guerra tra le due superpotenze nei territori governati da Assad.

"Da oggi - precisano i russi - termina la cooperazione con la parte americana nelle operazioni in Siria".

E non solo: "Qualsiasi velivolo individuato dalle forze russe nella zona a ovest del fiume Eufrate, inclusi aerei e droni della coalizione internazionale a guida Usa, sarà considerato un bersaglio delle forze di difesa a terra e aeree", conclude la nota del ministero, con quella che sembra essere una vera e propria dichiarazione di guerra.

A rincarare la dose ci ha pensato il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, che ha definito il raid Usa di ieri come "un atto di aggressione e assistenza al terrorismo, una cinica violazione della sovranità della Siria e del diritto internazionale".

(Redazione Online/L)

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