La moglie il 27 maggio si era arresa a una lunga malattia e i ladri avevano saccheggiato la sua casa di campagna mentre il marito la accompagnava nell'ultimo viaggio. Lui è morto sabato pomeriggio. Di crepacuore. Romano Rabissoni, 73 anni, possidente di Lanusei, non ha retto al dolore del lutto e all'amarezza per il furto, sebbene mostrasse tempra forte, appena scalfita da alcuni acciacchi. Poche ore prima che un infarto (fulminante) ne spezzazze la resistenza, era voluto andare in campagna, proprio in quel terreno fra Tortolì e Cea che gente senza scrupoli aveva spogliato approfittando della sua assenza.

IL SORRISO - L'arrendevolezza non era nel Dna e neppure nel vocabolario del vedovo stroncato dal dolore. "Sapeva sorridere alla vita. Sempre". L'unica figlia, Maria Domenica, insegnante, rimasta orfana di madre e di padre nel giro di sette giorni, mostra un disegno ai conoscenti che le fanno le condoglianze nella casa di vico Carducci. "Babbo - racconta - lo ha fatto dopo che aveva dovuto subire un intervento di tracheotomia. Un tronco d'albero mozzato con un'accetta per rappresentare l'intervento chirurgico subìto".

AMORE VERO - Romano Rabissoni sapeva affrontare le avversità. Resistenza attiva. Commerciante negli anni Settanta, appassionato agricoltore sempre, oltreché le sue proprietà curava i giardini della colonia marina dei salesiani a Cea, la sua seconda casa. Reggeva, nonostante la moglie - Lina Mereu - fosse malata da tempo. Era lui il suo sostegno. E quando la donna della sua vita è volata via abbracciando il sorriso delle stelle non è riuscito a vincere la sua ultima sfida. "Erano insieme da cinquant'anni, il sacerdote li aveva sposati a casa il giorno dell'Epifania del 1972 perché mamma era infortunata e costretta a letto. E siccome il loro era amore vero, riesco a spiegarmi quel che è successo". Anche se nessuno poteva immaginarlo, "visto che babbo la mattina era in campagna". Al suo rientro Maria Domenica lo aspettava a casa. "A un tratto mi ha detto: 'figlia mia, ho un fastidio qui, al petto' . Ho pensato subito di portarlo dal medico ma non c'è stato il tempo. Salito in macchina, ha avuto un sussulto".

LO PSICOLOGO - Tra Lina e Romano c'era un legame inossidabile. Che siano morti una settimana l'uno dall'altra è spiegabilissimo. "Quanto più solido è un rapporto d'amore, tanto più difficile è l'elaborazione del lutto", sostiene Gian Tomaso Ferrai, psicoterapeuta della Assl di Lanusei. "Se esistono fattori concomitanti, ovvero l'aver vissuto vicende drammatiche come un furto, le conseguenze del distacco si amplificano". L'amore assoluto non ammette separazione.

Tonio Pillonca

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