L'imprenditore lombardo Paolo Clivati, proprietario della Biopower di Ottana, è stato assolto dall'accusa di aver immesso nell'atmosfera sostanze nocive oltre i limiti consentiti.

Il processo per la presunta violazione del codice dell'ambiente, celebrato davanti al giudice monocratico Antonella Useli Bacchitta, si è concluso giovedì con il proscioglimento della società energetica.

Le indagini erano partite dalle segnalazioni dell'Arpas, che aveva denunciato numerose inosservanze alle prescrizioni imposte dall'Aia (autorizzazione integrata ambientale) rilasciata dalla provincia di Nuoro per l'esercizio dell'impianto di combustione nella zona industriale di Ottana.

Nel corso del dibattimento è stato sentito anche il consulente tecnico, l'ingegner Francesco Rossi.

Il perito aveva dimostrato che lo stabilimento non aveva superato i limiti di emissione autorizzati.

Il giudice, accogliendo la tesi della difesa (avvocati Marcello Mereu e Basilio Brodu), ha ritenuto da una parte che alcune contestazioni di natura squisitamente formale non abbiano rilevanza penale, e in secondo luogo ha assolto Clivati dalla contestazione sui limiti di emissione in atmosfera perché il fatto non sussiste.

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