Ha partorito in casa e poi ha gettato il bebè dalla finestra.

Avrebbe confessato, la donna fermata ieri sera a Settimo Torinese, dove un neonato è stato trovato agonizzante in strada da alcuni netturbini.

Poi il trasporto d'urgenza in ospedale, dove il piccolo - ormai gravissimo - è morto.

Nelle ore successive le forze dell'ordine hanno rintracciato la presunta madre, una donna di 34 anni.

Accompagnata in procura a Ivrea e posta sotto interrogatorio, avrebbe ceduto, ammettendo di aver partorito ma su tutto il resto si è trincerata dietro diversi "non ricordo".

Le indagini, dunque, proseguono anche se al momento non sembra che nella vicenda siano coinvolte altre persone. Agli investigatori, la donna ha detto: "Non pensavo di essere incinta perché avevo il ciclo mestruale. Mi sono svegliata all'alba, ho capito che era nato un bambino ma non so cosa sia successo dopo al bimbo".

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, che hanno ascoltato diverse persone a lei vicine (nessuno di loro pare essersi accorto della gravidanza, né il compagno, né i familiari), dopo aver partorito ha lavato alcuni asciugamani ed è andata a portare l'altra figlia a scuola.

Davanti a chi la incalzava con le domande sarebbe apparsa molto tranquilla e non avrebbe avuto alcuna reazione quando le è stato comunicato la morte del bambino. Bimbo a cui i sanitari dell'ospedale avevano dato il nome di Giovanni.

Ora si trova ricoverata in ospedale, dove dagli esami ginecologici è emerso che ha avuto un parto autogestito. Dopo le cure verrà portata in carcere.

Stando alla versione fornita dal compagno, quest'ultimo avrebbe di aver sentito quel mattino all'alba "alcuni rumori", ma quando ha chiesto spiegazioni per il sangue in bagno, la donna gli avrebbe detto di aver avuto un ciclo mestruale molto abbondante.

LE INDAGINI - La svolta negli accertamenti - un'indagine "intensa e non facile", dicono gli inquirenti - è arrivata dopo il controllo all'interno dell'appartamento da parte dei carabinieri che hanno trovato nel bagno "tracce di sostanze ematiche su un tappetino". Ed è a quel punto che i sospetti si sono concentrati sulla 34enne, che inizialmente aveva fornito una versione anomala e incongruente con molte imprecisioni che hanno alimentato i dubbi degli investigatori.

IL BIMBO LANCIATO DALLA FINESTRA? - "Uno dei punti che l'autopsia chiarirà è la causa della morte. Il corpo del neonato, sulla strada, era lontano dall'asciugamano. Questo potrebbe avvalorare la caduta dall'alto ma il lancio dal balcone da parte della madre resta al momento un'ipotesi investigativa", ha affermato il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando.

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