L’inquilino, anziano, è deceduto 10 giorni fa ma nella casa sotto sfratto che il proprietario rivuole indietro restano la moglie e una figlia.

Per Aldo Limoncino, malato di diabete e asmatico, il sogno di rientrare in possesso della casa che aveva affittato ("in un momento di bisogno") è rimandato.

In via Di Vittorio, zona popolare di Serramanna, l’ufficiale giudiziario si era pure presentato per dare esecuzione alla sentenza di sfratto, ma si è fermato davanti al certificato medico esibito dall’anziano inquilino, poi deceduto.

"A causa delle mie patologie non posso più vivere nello scantinato, umido e buio, rivoglio la mia casa, è un mio diritto", dice, disperato, Aldo Limoncino.

L’uomo, 65 anni, lotta da mesi con i suoi inquilini che rifiutano di lasciare l'immobile. "Il contratto è scaduto a maggio 2016, non mi pagano più l’affitto e ci sono tre sentenze a mio favore: la casa è mia e ho diritto ad abitarla", si sfoga Limoncino, assistito dall’avvocato Piergiorgio Piroddi, che minaccia "un gesto estremo, mi stanno costringendo a questo".

L’ufficiale giudiziario riproverà a procedere allo sgombero della casa il prossimo 15 giugno. Limoncino attende speranzoso.
© Riproduzione riservata