Sarà una settimana decisiva per la guida tecnica del Cagliari. Inutile girarci intorno: la panchina di Massimo Rastelli scotta.

È appena calato il sipario sul suo primo campionato di Serie A, chiuso a 47 punti con una salvezza tranquilla, ma l'avventura in rossoblù dell'allenatore di Torre del Greco potrebbe essere arrivata al capolinea.

SENSAZIONI - Alcuni segnali esterni e le stesse risposte di Rastelli nel dopo gara sembrano far intendere che la conferma sia appesa a un filo.

Tutto dipende dagli incontri che si succederanno in settimana. A cominciare da quello che il tecnico avrà oggi col presidente e col nuovo diesse Giovanni Rossi.

Sullo sfondo c'è Cristian Bucchi, tecnico del Perugia, ex attaccante rossoblù.

GLI SCENARI - Ieri Tommaso Giulini non si è presentato al Sant'Elia. A salutare i giocatori c'era invece l'ex direttore sportivo Stefano Capozucca, nella sua ultima domenica da dirigente del Cagliari, davanti all'uscita degli spogliatoi in abito chiaro e occhiali scurissimi.

Questioni extracalcistiche a parte, il Cagliari resta centrale nei pensieri presidenziali. Ma ogni decisione va ponderata e sottoposta al vaglio del successore di Capozucca, Rossi appunto, che sarà presentato a giorni. In queste ore sono quindi previste scelte importanti.

Le decisioni potrebbero anche essere rivoluzionarie rispetto alla linea di un progetto tecnico che è iniziato con la risalita dalla Serie B. Comunque saranno irrevocabili.

IL DOPO GARA - Rastelli lo sa bene. Dopo essere stato acclamato dai tifosi e portato in trionfo dai giocatori dopo il successo col Milan, l'allenatore campano, a precisa domanda sul suo futuro, ha confermato che presto incontrerà la società.

"Credo di poter contribuire a migliorare questa squadra", ha detto.

"La partita col Milan è stata perfetta. Come in un film: il gol della vittoria porta la firma di Fabio Pisacane, uno dei calciatori che incarna il mio carattere, non a caso l'unico che ho portato qui dall'Avellino. Aggiungo: speriamo di restare".

Il sorriso che segue potrebbe lasciar intendere che, in caso di addio di Rastelli, potrebbe partire anche il Guerriero.

Il tecnico glissa ma, alla fine, non si trattiene: "Per salvarci servivano 36 o 37 punti e li abbiamo ottenuti con netto anticipo. In due anni che sono a Cagliari promozione e permanenza in A non sono mai state in discussione: l'unico in discussione sono sempre stato io".

L'AMMISSIONE - In chiusura si toglie un sassolino dalla scarpa: "Ho lavorato con dedizione totale, portando risultati. Certo, so bene di non piacere a tutti: ho buttato giù bocconi amari in silenzio. Ecco perché, per il futuro, accetterò quel che mi riserverà la sorte".

Lorenzo Piras

© Riproduzione riservata