Pieno accordo su terrorismo e migranti; accordo a metà sul commercio e nulla di fatto sul clima, su cui l'intesa è stata raggiunta da 6 Paesi, con gli Usa di Trump che si sono smarcati, riservandosi di decidere la prossima settimana.

Questo in sintesi il bilancio dell'incontro dei tra i leader del G7 a Taormina, dove sono emerse le differenze di vedute tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente americano: entrambi hanno scelto di non partecipare alla conferenza stampa finale.

LOTTA AL TERRORISMO - L'accordo più pieno che hanno raggiunto i 7 big riguarda la lotta al fondamentalismo islamico, a pochi giorni dall'attentato di Manchester costato la vita a 22 persone. Nel documento c'è anche un richiamo ai grandi del Web affinchè provvedano a rimuovere immediatamente tutti i contenuti che inneggiano al fondamentalismo islamico. "È il successo più grande del vertice", ha sottolineato il premier italiano Paolo Gentiloni.

MIGRANTI - Anche sulle migrazioni è stata raggiunta l'intesa. "Non me lo aspettavo", ha ammesso Gentiloni. "Pur sostenendo i diritti umani di tutti i migranti e i rifugiati, riaffermiamo i diritti degli Stati sovrani di controllare i loro confini e stabilire politiche che vadano nell'ottica del loro interesse nazionale", recita il comunicato finale.

COMMERCIO - Anche sulla questione del commercio, nonostante le posizioni protezionistiche tenute da Trump, in mattinata si è riusciti a raggiungere un accordo che, seppure al ribasso, è considerato comunque un passo avanti rispetto a quanto ci si aspettava dopo la giornata di ieri. Siglato un documento sulla "lotta al protezionismo e per la rimozione di tutte le pratiche commerciali distorsive". Restano però le frizioni con l'alleato americano: la Merkel, infatti, parla di "compromesso ragionevole", Gentiloni di "punto di convergenza non risolutivo". E la stessa lunghezza del documento, appena 6 pagine (molte di meno rispetto ai precedenti), lascia pensare che si un'intesa tirata per i capelli.

CLIMA - Ma è il clima la vera nota dolente del vertice. L'intesa è stata raggiunta solo da 6 Paesi, che confermano "pienamente" gli impegni presi con la conferenza di Parigi. Non c'è l'ok di Trump, che ha sempre criticato gli accordi parigini e che ha fatto sapere via Twitter che deciderà la prossima settimana.

La Merkel, descritta come "infuriata", parla di "accordo molto insoddisfacente". "Abbiamo dato a Trump dei motivi per scegliere bene", ha stemperato invece Gentiloni.

GENTILONI - Il premier italiano ha parlato di una "discussione autentica, più di altre volte", che ha messo a fuoco le varie posizioni, "anche quando queste sono diverse e non si conciliano".

Con Trump "le differenze sono emerse molto chiaramente, ma discutere è sempre utile, in alcuni casi si trovano punti di intesa, altre volte no".

Il premier italiano ha parlato del numero uno di Washington come una persona "molto dialogante, molto curiosa, con una capacità e una volontà di interloquire e apprendere da tutti". "D'altronde anche per lui era la prima volta", ha rimarcato l'inquilino di Palazzo Chigi.

SCONTRI POLIZIA-NO GLOBAL - Poco dopo la fine del summit, al corteo di contestazione organizzato da gruppi No Global che ha sfilato per Giardini Naxos si sono verificati momenti di tensione: alcuni manifestanti hanno provato a oltrepassare un posto di blocco della polizia e sono stati dispersi con una carica e con il lancio di lacrimogeni.

La situazione è poi rientrata.

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