Un patrimonio storico e ambientale unico che si apre all’esterno.

Parte proprio dalle colonie penali agricole la linea del ministero della Giustizia che punta a una maggiore osmosi tra le carceri e la società con progetti che uniscono alla valorizzazione dell’ambiente custodito nelle aree delimitate la formazione professionale dei detenuti.

Un piano che parte dalla Sardegna, terra che conta tre delle quattro colonie penali ancora aperte in Italia: Mamone, Isili, Is Arenas, Gorgona.

Ieri, a Is Arenas, 2700 ettari di bosco e macchia mediterranea sulla costa di Arbus, è stato presentato il progetto Liberamente, curato dall’ente di formazione Ifold e finanziato dalla Regione con fondi europei, destinato a giovani disoccupati fino a 35 anni per la formazione di figure professionali del settore turistico con particolare specializzazione per le aree delle colonie penali ormai dismesse (Asinara, Castiadas, San Bartolomeo,Tramariglio) o ancora attive come appunto Mamone, Isili e Is Arenas.

"L’obiettivo – spiega Marta Cadinu, referente del progetto – è quello di creare nuovo sviluppo sostenibile che combini la professionalità delle persone che formiamo con la valorizzazione di questi luoghi".

Partner del programma sono l’Amministrazione penitenziaria e le colonie penali. Il progetto coinvolge infatti anche i detenuti a fine pena che vogliono imparare come si crea un’impresa.

Marta Cadinu, del progetto Liberamente:

L'intervista a Piero Marras:

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