I 230 dipendenti della Reggiani Macchine di Grassobbio, azienda del Bergamasco che si occupa di produzione di macchinari per la stampa, sono in sciopero da ieri e hanno bloccato l'ingresso nella sede della società per protestare contro il licenziamento di una donna appena rientrata dalla maternità.

La neomamma, 36 anni, dopo 15 anni di lavoro nell'azienda, ha ricevuto da un giorno all'altro una lettera con scritto: "La sua mansione non c'è più"..

"I lavoratori sono preoccupati delle modalità e delle relazioni sindacali che la proprietà ha adottato da qualche tempo - recita una nota congiunta di Fim Cisl e Fiom Cgil - e chiedono il ritiro del licenziamento e il ripristino di un sistema di relazioni corrette".

La Reggiani Macchine, assorbita un anno e mezzo fa dall'americana Efi, conta 230 dipendenti e fattura 100 milioni all'anno. Pare che i vertici dell'azienda avessero in programma un incontro con i sindacati proprio per discutere dei posti di lavoro, quando è arrivato, come un fulmine a ciel sereno, il provvedimento nei confronti della neomamma.

L'amministratore delegato spiega che "le competenze della persona non erano tali da poterle trovare una ricollocazione, come è stato fatto tantissime volte".
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