C'è anche un cestista Nba nel mirino di Erdogan e del suo tentativo di "normalizzazione" del Paese della mezzaluna in seguito al fallito golpe dello scorso luglio.

Si tratta di Enes Kanter, 25enne centro degli Oklahoma City Thunder, nei cui confronti le autorità turche hanno spiaccato un mandato d'arresto.

Il cestista è sospettato di far parte della rete dell'imam Fetullah Gulen, considerato responsabile del tentativo di colpo di stato.

I procuratori di Istanbul hanno definito Kanter "un latitante", perché sarebbe stato chiamato più volte a testimoniare ma avrebbe sempre rifiutato.

Allo studio anche un provvedimento per chiedere all'Interpol di emettere un "red notice", ossia un allarme rosso che è il provvedimento più vicino a un mandato d'arresto internazionale.

E non finisce qui, perché Ankara ha cancellato il passaporto dello sportivo, che è stato bloccato in aeroporto in Romania, dove aveva fatto scalo tornando da Singapore: solo l'intervento dell'Associazione giocatori e del Dipartimento di Stato americano gli hanno consentito di rientrare negli States.

Il cestista ha rilasciato una testimonianza del suo viaggio, di come è stato costretto a scappare dall'Indonesia.

"Ero in Indonesia per partecipare a un clinic di basket con dei bambini, alle 2.30 di notte il mio manager bussa alla mia stanza d'albergo, molto preoccupato: dice che la polizia mi sta cercando, ha ricevuto una chiamata dal governo turco che mi ha segnalato come persona pericolosa".

Così Kanter ha fatto armi e bagagli ed è partito in fretta e furia, nella notte: quando ha fatto scalo a Bucarest l'intoppo del passaporto. Risolto anche quello, l'arrivo negli States con un volo da Londra. "Finalmente".

Poi, dal cestista, arriva un durissimo attacco a Erdogan.

"Non ho mai infranto nessuna legge ma sono 'pericoloso'. Perché? Basta avere una vaga idea di che persona sia Recep Tayyip Erdogan, che ha trasformato il governo in una dittatura. La mia unica colpa è parlare delle cose in cui credo e condividere i miei pensieri sui social: per questo sono una persona pericolosa?".

Enes Kanter non torna in Turchia e non vede i suoi familiari da due anni. non ha più amici: "Ce li avevo, ma ora non possono parlarmi altrimenti rischiano", ha raccontato.

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