"Abbiamo stipulato il contratto con loro, questa società ci aveva proposto una promozione per l'installazione dell'impianto e noi ci sentivamo sicuri. Ora devono entrare nel processo per la morte di Michelina Ena": con queste motivazioni, l'avvocato Antonello Desini ha citato l'azienda Sarda Reti Gas come responsabile civile nel procedimento aperto sull'esplosione provocata dal gpl, in una casa di via Brunelleschi a Olbia.

I fatti risalgono all'aprile del 2015 e questa mattina a Tempio si è aperto il processo per omicidio colposo a carico di quattro persone.

La vittima si chiamava Michelina Ena, una pensionata di 83 anni, morta a causa delle ferite riportate nel crollo della sua abitazione.

Secondo la Procura, l'impianto era privo dei dispositivi di sicurezza e, soprattutto, era collegato direttamente alla cucina, e non a una caldaia esterna, come previsto dal contratto.

Sotto accusa ci sono i legali rappresentanti della Sarda Reti Gas, installatore e collaudatori dell'impianto gpl della casa, collegato alla rete cittadina del gas.

L'avvocato Jacopo Merlini, legale della Sarda Reti Gas, ha escluso che la società abbia alcuna responsabilità nelle modalità di installazione dell'impianto.
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