Le spie americane da mesi raccoglievano informazioni su quanto i russi cercassero di influenzare le elezioni presidenziali negli Usa.

E non sarebbe solo Michael Flynn, ex consigliere per la Sicurezza nazionale, la pedina nelle mani di Mosca per "manipolare" Donald Trump.

Ci sarebbe anche Paul Manafort, capo della campagna elettorale dell'allora candidato repubblicano.

Sono le rivelazioni del New York Times, secondo cui già dalla scorsa estate gli 007 erano a conoscenza dei presunti rapporti di entrambi con personaggi di spicco di Mosca, che miravano a modellare la visione della Russia di Trump "a loro piacimento".

"Sapevo che stavano cercando di interferire nelle elezioni", ha testimoniato alla commissione che si occupa dell'inchiesta in Senato John Brennan, ex capo della Cia.

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