Era in programma per questa mattina, nel tribunale di Roma, l'apertura del processo a Raffaele Marra, l'ex braccio destro di Virginia Raggi ed ex capo del Personale in Campidoglio chiamato a rispondere di corruzione insieme con l'imprenditore Sergio Scarpellini.

Invece è slittato a domani a causa dello sciopero degli avvocati della Camera penale.

L'udienza si svolgerà davanti ai giudici della sezione penale che dovranno decidere anche (come richiesto nei giorni scorsi dalla difesa di Marra) se accettare come teste il sindaco Virginia Raggi.

Scarpellini è accusato di aver pagato al funzionario alcuni immobili per corromperlo, motivo per cui i due imputati sono stati arrestati lo scorso 16 dicembre.

Scarpellini aveva confermato di aver pagato a Marra parte di un appartamento, perché la sua amicizia poteva aiutarlo sul lavoro, mentre in alcune intercettazioni dell'estate 2016, l'ex finanziere poi diventato braccio destro di Virginia Raggi, parlando con la segretaria di Scarpellini, si definiva "a disposizione" dell'imprenditore.

Il legale di Marra ritiene necessario l'intervento in aula della Raggi, per confermare che il suo cliente "non si è mai interessato alle pratiche in cui era coinvolto Scarpellini" e che la scelta di nominare Marra fosse voluta dal sindaco "perché lo stimava come profondo conoscitore della macchina amministrativa".

L'ex capo del Personale è indagato anche per abuso d'ufficio nell'ambito di un'altra inchiesta in cui è coinvolto anche il primo cittadino di Roma (accusata anche di falso in atto pubblico), per la nomina del fratello, Renato Marra, a capo del dipartimento Turismo del Comune.
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