Il conto alla rovescia è scattato: fra meno di due mesi si potranno presentare le domande per usufruire del bonus asilo da mille euro annui, inserito nell'ultima manovra finanziaria nazionale.

Un sussidio destinato anche a migliaia di famiglie sarde, che dovranno riuscire però a essere più veloci della concorrenza nel resto d'Italia, al telefono o davanti al computer, prima che i 144 milioni stanziati per quest'anno finiscano e chiudano automaticamente gli sportelli telematici.

Sì, perché le richieste dovranno essere inoltrate esclusivamente tramite il call center o il portale web dell'Inps, da cittadini e patronati. Dal 17 luglio, fino al 31 dicembre, l'Istituto previdenziale accoglierà le domande di mamme e papà con bambini nati dall'1 gennaio 2016, a cui saranno erogate nell'arco di un anno 11 rate da circa 91 euro ciascuna, utili a coprire in tutto o in parte la retta mensile dell'asilo nido pubblico o privato.

CASISTICA - "Sarà possibile anche utilizzare il denaro per adeguare l'abitazione di famiglie con bambini affetti da gravi patologie croniche - spiega Sandra Incani del Patronato Inca della Cgil - che per questo motivo non possono frequentare gli asili".

In questo caso il diritto al contributo sarà assegnato in base a una dichiarazione del pediatra a cui dovrà essere allegata una precisa documentazione.

In Sardegna la platea dei beneficiari, tenuto conto delle 10-11mila nascite registrate ogni anno, dovrebbe sfiorare la soglia dei 20mila solo nel 2017, anno in cui - come detto - potranno ricevere il bonus anche i nati del 2016.

Tra i richiedenti potranno essere inclusi (come per il bonus bebè) cittadini comunitari, extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo e rifugiati politici.

COME FUNZIONA - Le famiglie potranno accedere ai benefici fino al 2020 o al compimento del terzo anno di età del bambino.

Lo sblocco delle somme avverrà comunque dopo aver trasmesso la ricevuta di pagamento della prima retta o l'addebito di quest'ultima. In tutti i casi ogni mese dovranno essere riconfermati i requisiti indicati nella domanda.

L'acconto mensile sarà pagato direttamente al genitore intestatario della retta, che potrà riceverlo tramite il bonifico domiciliato, l'accredito su conto corrente bancario o postale, libretto postale o su una carta prepagata a cui è abbinato un codice Iban.

"Il governo non ha fissato alcun limite di reddito - aggiunge Incani - ed è più che prevedibile perciò un boom di richieste che sommergerà gli uffici dell'Inps ed esaurirà in breve tempo il fondo dedicato. In passato è già successo, per incentivi simili: in questo caso la ricezione delle domande viene subito sospesa".

Il contributo sarà infatti versato secondo l'ordine di presentazione delle domande. Se si raggiungerà il limite di risorse stanziate, l'Inps non prenderà più in considerazione altri pretendenti.

Tuttavia, ai 144 milioni di euro stanziati per il 2017, si aggiungeranno per l'anno successivo altri 250 milioni, 300 per il 2019 e ulteriori 330 di euro per il 2020.

"L'ultima incognita - conclude la responsabile dell'Inca - riguarda il funzionamento del sistema informatico che permetterà l'invio online delle domande. La speranza è che a luglio sia pienamente operativo".

Luca Mascia

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