L'unico segreto è il ritmo, e si apprende solo con la pratica continua. È così che muovono i primi passi i campanari che, lo sa bene Bruno Melis, campanaro di Serdiana, trovano il modo di tenere il ritmo in qualsiasi occasione.

"Da piccolo, quando ho iniziato a suonare le campane per gioco (quasi tutti i campanari cominciano così), facevo regolarmente infuriare mio padre all'ora di pranzo perché tenevo il ritmo picchiettando col cucchiaio e posate a tavola".

La passione è poi cresciuta col passare degli anni. "Ho iniziato a 8-10 anni e non ho mai smesso", continua Melis, che oggi fa parte dell'Associazione Regionale Suonatori di Campane de Sardigna, presieduta da Peppino Milia di Onifai.

"Anche se suono da quando ero bambino, mi emoziono sempre, come la prima volta, quando 'arrepiccu' per 'S'incontru', quando il voto è sciolto e comincio a suonare le campane", e il suono si propaga dal campanile della parrocchiale del Santissimo Salvatore a tutto il paese.

E ancora sarà emozionante domenica, quando a suonare saranno una quarantina di maestri provenienti da tutta l'Isola per la quarta edizione della manifestazione "Campanari di Sardegna", organizzata da Comune di Serdiana, Pro Loco e dall'associazione dei campanari che avrà Bruno Melis come presidente pro tempore.

Il programma prevede l'esibizione dei maestri campanari nel pomeriggio, dalle 15.

E non mancherà, in cima al campanile, neanche la rappresentativa femminile con Angela Merici di Lunamatrona.E' una passione quella di suonare le campane che, ancora oggi, sta conquistando sempre maggiori estimatori, grandi e giovanissimi, tra questi anche il piccolo Gabriele (di quattro anni) domenica al suo esordio da campanaro.
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