"Abbiamo chiarito i fatti e gli interventi lavorativi. Il mio assistito si occupava di fornire mezzi e personale, non faceva parte delle operazioni". È quanto sostenuto dall'avvocato Carlo Massacci poco fa al termine dell'interrogatorio di Armando Bollani, titolare di alcune aziende che svolgono attività di logistica per la Fluorsid di Macchiareddu e agli arresti domiciliari da una settimana nell'inchiesta per disastro ambientale.

Il difensore chiederà l'attenuazione della misura cautelare alla gip Cristina Ornano.

Sentito anche Giancarlo Lecis, il preposto alle polizie industriali dello stabile. "Non sono dirigente della Fluorsid e nulla sapevo di quanto avveniva". Così avrebbe risposto Lecis, ai domiciliari nell'inchiesta per disastro ambientale, davanti alla gip nel l'interrogatorio di garanzia terminato poco fa.

Il suo avvocato Andrea Zucca ha chiesto la scarcerazione.

Nei giorni scorsi erano stati già sentiti altri indagati, mentre i vertici della Fluorsid (tra cui Michele Lavanga, ex direttore dello stabilimento) hanno fatto scena muta.

IL VERTICE - "Non siamo stati fermi, in tutti questi giorni abbiamo lavorato per recuperare i dati e analizzare la situazione", ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru al tavolo della Città metropolitana sul caso Fluorsid.

"Massima trasparenza, da parte nostra, sulla diffusione delle rilevazioni dell'Arpas, inoltre, valuteremo se saranno necessari ulteriori controlli, in attesa di quelli che farà l'Ispra, l'ente nazionale preposto, su richiesta dell'assessorato della Difesa dell'ambiente".

Oltre ai primi cittadini dei Comuni di Assemini, Capoterra, Uta, Monastir, erano presenti il presidente della Regione Francesco Pigliaru, gli assessori regionali a Sanità e Ambiente e i funzionari. Zedda esprime la preoccupazione delle popolazioni che vivono intorno alla laguna di Santa Gilla per il possibile inquinamento del sito e delle cooperative di pescatori.

"Abbiamo chiesto ulteriori analisi, più di dettaglio, su eventuali altri agenti chimici che potrebbero esserci nella laguna di Santa Gilla, e la conoscenza dei dati dei controlli precedenti", ha spiegato il sindaco della Città metropolitana Massimo Zedda al termine del vertice a Palazzo Regio.

"Domani, all'assessorato regionale all'Ambiente, è in programma una riunione politico-tecnica per capire come possiamo operare concretamente noi sindaci, in attesa di indicazioni da parte del Corpo forestale che sta svolgendo le indagini". In ogni caso, ha proseguito Zedda, "sappiamo che i prodotti del Il sindaco di Assemini, Mario Puddu: "Un fatto positivo, e che tra l'altro ci riguarda più da vicino, è che ho chiesto e ottenuto il posizionamento di una centralina di rilevamento della qualità dell'aria nella zona di via Coghe, zona più sensibile di altre, vista la vicinanza sia con i cumuli di Terrasili ma soprattutto con la Laveria di via Coghe".

Luisa Murru, primo cittadino di Monastir, ha chiesto alla Regione "un supporto maggiore per i controlli delle attività industriali, che spesso un piccolo Comune non riesce a fare come dovrebbe per mancanza di risorse e mezzi". A Monastir il 18 maggio è stata posta sotto sequestro una cava di proprietà di Armando Bollani, coinvolto nell'inchiesta giudiziaria.

Intanto si è sputo che l’Arpas, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, aveva già rilevato "notevoli superamenti dei valori del fluoro nel perimetro Fluorsid" e avviato "l’attività di bonifica".

Andrea Manunza

Cristina Cossu

© Riproduzione riservata