Nei cervelli delle Bmw, delle Jaguar e delle Land Rover, delle Fiat-Chrysler, delle Peugeot, delle Citroen e delle auto del gruppo General Motors c'è un pezzo di Sardegna.

I software che gestiscono i sistemi di infotainment e sicurezza, ormai imprescindibili in ogni macchina, li ha progettati Abinsula, azienda isolana con 70 dipendenti e sedi a Cagliari, Sassari, Torino e Barcellona.

Fondata nel marzo del 2012 da Andrea Sanna, Pierluigi Pinna, Paolo Doz, Stefano Farina e Andrea Madau, ingegneri con solida formazione tra Cagliari, Pisa e Torino e specializzazioni in giro per il mondo nell'information technology e nell'automotive, da piccola start up Abinsula è cresciuta costantemente sino a ritagliarsi uno spazio di nicchia sul mercato internazionale.

Quest'anno fatturerà sei milioni di euro raddoppiando i tre milioni di due anni fa. Lo scorso maggio l'azienda è entrata a far parte del consorzio Genivi, una associazione di cui fanno parte importanti produttori di auto (quelli citati sopra) e di componentistica per auto come Bosch e Magneti Marelli. Lavora inoltre per marchi di lusso come Lamborghini e per progetti avveniristici di auto intelligenti (smart e connected cars).

MISSIONE IN ISRAELE - Nei giorni scorsi una delegazione della società è stata a Tel Aviv per partecipare ad Ecomotion, appuntamento annuale della comunità del settore automotive. "Israele è leader nelle funzionalità innovative per l'auto siamo andati lì per trovare clienti e collaborazioni", spiega Pinna.

"Nel settore dell'auto partiamo da codici open source e realizziamo programmi che gestiscono sistemi multimediali e di controllo delle diagnosi", racconta. "Una delle cose che stiamo sviluppando in questo periodo è un modulo emergency call che in caso di incidenti gravi chiama automaticamente i soccorsi. In Russia è già obbligatorio, in Europa lo diventerà a breve. Accadrà grazie a una sim di cui alcune auto sono già dotate e che sarà sempre più diffusa grazie alla quale le auto diventeranno smartphone a quattro ruote e i produttori potranno vendere un'infinità di servizi".

Ma più le auto saranno connesse e più presteranno il fianco ai cyber pirati. Pensate alla guida autonoma i cui prodromi si intravedono in molti modelli attuali: i cervelli che la gestiranno saranno vulnerabili come tutti i computer. E qui l'azienda sardo-piemontese entra in ballo con i sistemi di protezione.

ELETTRODOMESTICI SMART - Le applicazioni dei software sviluppati da Abinsula vanno molto oltre l'auto e spaziano dagli elettrodomestici alla domotica, dall'agricoltura alla robotica.

Per capire a che livello opera, Abinsula dopo aver partecipato al progetto europeo Horizon 2020 assieme ai dipartimenti di ingegneria elettrica ed elettronica delle università di Cagliari e Sassari, sta lavorando alla progettazione di robottini da usare nelle ricerche sui fondali marini e successivamente saranno utilizzati in una missione su marte.

Non solo. Grazie alle tecnologie Iot, Internet of things, hanno progettato sistemi per organizzare la semina e l'irrigazione nei campi (si semina e si dà acqua automaticamente solo quanto serve e dove serve grazie a sistemi gps), programmi per gestore bike e car sharing.

SPEDIZIONI ALL'ESTERO - La crescita aziendale avverrà anche grazie alle missioni all'estero garantite dai 120 mila euro finanziati col Bando internazionalizzazione della Regione a cui l'azienda ha partecipato con il supporto della Touché consulting.

«Andremo a Barcellona, Norimberga, Berlino, Lisbona, Las Vegas, prenderemo contatti, perfezioneremo accordi», auspica Pinna.

"Una delle difficoltà è trovare personale specializzato. Gli ingegneri informatici sardi sono bravissimi ma sull'automotive dobbiamo formarli".

Abinsula significa dall'isola. Un'altra azienda con cervello in Sardegna che spicca il volo verso il mondo.

Fabio Manca

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